Il bello di questa quarantena è che l’Italia sta riscoprendo le proprie origini culinarie. Anche chi con le sue sole finanze potrebbe mantenere Just Eat si è ritrovato costretto a tirare su le maniche e a mettersi ai fornelli. Basti pensare alle farine e al lievito, improvvisamente diventati specie a rischio nel loro habitat naturale: il supermercato.
Il problema è che, a forza di pizza, lasagne, dolci, ad un certo punto anche i rassicurantissimi pantaloni della tuta, quelli con l’elastico slabbrato comprati da decathlon dieci anni fa per cominciare a correre “da lunedì”, ad un certo punto cominciano a stringere. Non mettetevi in posizioni assurde per mascherare la cosa, guardate che vi vedo!
E quindi, cosa fare?
Personalmente, ho deciso che è ora di tornare un po’ alle mie vecchie glorie: basta fiatone salendo un’unica rampa di scale, basta gatti che ti fissano con aria di rimprovero mentre cerchi di infilarti i jeans saltando per la camera come un canguro.
Ho fatto una cosa che solo un mese fa per me sarebbe stata impensabile: ho cercato dei workout su Youtube e mi sono iscritta in un gruppo Facebook dedicato all’argomento per farmi da sprone.
Il primo workout che ho trovato è stato Impacto Training. Un programma di venti minuti al giorno, per un mese, di esercizi ad alta intensità fatti per trenta secondi, intervallati da dieci secondi di recupero. Con questo genere di allenamento si possono vedere risultati in tre o quattro settimane: ci si sente più forti, si perdono centimetri sul girocoscia, giropancia e girocu… il metabolismo accelera. Un miracolo! E solo con venti minuti al giorno!
Il mio dialogo interiore: “Ma sì, proviamolo. Venti minuti di esercizi non mi uccideranno di certo!”
“Sicura?”
“Sicura!”
Dopo i primi cinque minuti stavo implorando pietà.
Dopo dieci stavo vedendo tutti i santi del calendario.
Non so come ho fatto a farmi tutti i venti minuti. E li ho fatti, davvero! Mio marito mi ha trovata stesa a terra, in posizione fetale che chiamavo la mamma. È andato in cucina a recuperare un cucchiaio per tirarmi su, poi ha contattato un prete per farmi un esorcismo, rigorosamente via Skype che con la quarantena non si può uscire.
Quindi no, non fatevi ingannare da quei “venti minuti”. Si tratta di venti minuti in cui, almeno all’inizio, sputate sangue.
Ma volete sapere una cosa? Il giorno dopo avevo un male cane ai muscoli, facevo fatica a girare il volante (con servosterzo) della mia macchina, ma, al di là di questo, stavo veramente bene. Così sono andata avanti. Non ci sono ancora risultati evidenti, ma comincio a sentirmi la trent(adu)enne che sono e non più un’ottantenne.
Per chi invece non vuole sputare sangue e, come me, è affascinato dall’esotico, consiglio un altro workout: quello di Leilah Isaac, un’insegnante inglese di danza orientale. Ve lo consiglio se vi piace la danza orientale, se capite l’inglese e se volete darvi comunque un po’ da fare: gli esercizi sono piuttosto semplici, ma non banali e certo non state fermi sul posto. Io lo alterno al workout di Impacto Training e alle lezioni di danza orientale con la mia insegnante. E devo dire che così la mia schiena è tornata ad essere una schiena e non un pezzo di legno.
Poi, va beh, non si può passare una giornata intera a fare workout, ci sono parecchie altre cose che si possono fare.
Ma questa è un’altra storia…
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