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Il bianco è un colore potente.
Se sei olivastra risalta il colorito, se sei scura crea un contrasto abbagliante. Se sei chiara, si confonde con la pelle e diventi quasi eterea.
A prescindere dai tuoi colori, un vestito bianco porta luce, fa chiarezza, pulisce.
Si forma con la combinazione di altri colori per diventare qualcos’altro, qualcosa di nuovo.
La prima pagina di un romanzo ancora da scrivere è bianca.
La tela di un quadro ancora da dipingere è bianca.
Tutti gli inizi sono vestiti di bianco e sono potenti.
Ma come tutte le cose davvero potenti e rivoluzionarie, il bianco va anche maneggiato con cura perché è delicato, si macchia.
E le macchie che si fanno sul bianco, non le puoi nascondere né lavare via tanto facilmente.
Domani, in Venezuela, le donne scenderanno in piazza guidate da Lilian Tintori, per ribellarsi alla repressione sanguinaria perpetrata da Maduro nei confronti degli oppositori.
Saranno solo donne, senza uomini. E non avranno armi.
Avranno un fiore in mano e saranno vestite di bianco. Un bianco nuovo, femminile, potente. Un bianco disarmante perché non si avvale di armi, appunto, ma anche perché non si macchia. E’immune alle macchie della violenza
Che ci provino, gli oppressori, a sporcare quel bianco.[:]
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