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Vi abbiamo dato un premio e vi arrabbiate?

Se vinci una premio sportivo e sei maschio, sei il pluricampione, ti chiamano per cognome, fanno l’elenco di tutte le tue precedenti vittorie fino a quel primo glorioso traguardo, aver vinto la corsa nei sacchi nella festa all’asilo durante la castagnata. Se vinci un premio sportivo e sei donna sei Anna, la sexy tennista, la femminile pallavolista o la rassicurante canoista oppure sei Francesca la ciclista che è rimasta femminile nonostante tutto.

Se partecipi a un dibattito giornalistico, che ne so sulle prossime elezioni negli Stati Uniti e sei un uomo ti chiamano col tuo cognome e scrivono di quale testata sei il direttore. Se partecipi a un dibattito giornalistico e sei donna (ribadisco il se partecipi) sei Laura, la giornalista instancabile. Se provi a chiedere che il tuo interlocutore ti chiami col cognome, come fa con tutti gli altri, ecco che nervosamente vieni chiamata Dottoressa, al tuo “ma basta il cognome, non serve il titolo” la risposta è la stessa “ma non vi va mai bene niente!“.

Se vinci il premio Oscar e sei uomo, sei la grande star, quello che ammaliava tutti già nel fasciatoio nel reparto maternità, il grande interprete, l’animale da palcoscenico. Se sei donna e vinci l’Oscar sei Susan, la moglie di Peter, candidato all’Oscar nel 1997 per quel film che nessuno si ricorda più.

Se vinci il Nobel e sei un uomo sei il  migliore nel tuo campo, viene sciorinato il tuo curriculum fino ad arrivare al vulcano che erutta con aceto, bicarbonato e porporina così realistico che Giovanni Muciaccia non può che vergognarsi e cambiar mestiere. Se vinci il premio Nobel e sei donna sei Maria, la mamma e appassionata di biciclette che ehi, tra una calza fatta a mano e un arrosto ha anche diviso l’atomo.

Trovate anche voi che ci sia qualcosa di sbagliato in tutto questo? Qualcosa di veramente strano? No?

Se davanti a tutto questo non battete ciglio, la risposta è solo una, forse siete uomini.

Eh già.

Perchè solo chi non è costantemente sottoposto a tutto questo può trovarlo tremendamente normale.

Ma come, vi abbiamo dato un premio e vi arrabbiate anche?

Non è che forse (ecco che arriva la frase magica) AVETE IL CICLO?

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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