[:en]Siamo in due coppie con quattro figli in tutto, di passaggio a Forte dei Marmi. Visitiamo i negozi del centro, incrociando dozzine di donne vestite in modi improbabili con scarpe con ponpon colorati, cravattine nere e capelli fucsia. Un bestiario di danarosa umanità che trasuda tristezza, lifting orizzontali e terapie con psicofarmaci.
Ma è bello, ogni tanto, incontrare queste persone e sapere che si vive bene e che si è felici anche senza tanti soldi da sbattere in faccia al prossimo assieme alla propria insoddisfazione.
Ci fermiamo in un bar sulla spiaggia piuttosto frequentato per mangiare qualcosa. Ci fanno sedere a due tavolini spartani e ci portano il menu. La cosa che costa di meno è un’insalata da 26 euro, più 6 euro di coperto.
Ci guardiamo in faccia terrorizzati, che si fa? Nessuno si muove.
Io chiamo il cameriere e mi scuso ma no, sono prezzi troppo alti per noi.
Il ragazzo – un ventenne italiano, morettino e chiaramente con contratto a chiamata – mi guarda. Ed è uno sguardo quasi commosso e intenso, pervaso da una sconfinata e tangibile ammirazione.
Per un lungo momento temo voglia abbracciarmi e baciarmi, tanto è colpito dalla mia dignitosa affermazione. Ma niente, si trattiene e dice che non c’è assolutamente problema.
Quindi ci alziamo e andiamo via.
Alla sera, in un ristorante toscano sui colli il cameriere porta una bottiglia di Morellino e chiede a chi deve farla assaggiare. Tutti indicano me, perché “Se il vino non fosse buono, tu saresti l’unica ad avere il coraggio di dirlo apertamente”.
Medaglia conquistata sul campo di battaglia.[:it]Siamo in due coppie con quattro figli in tutto, di passaggio a Forte dei Marmi. Visitiamo i negozi del centro, incrociando dozzine di donne vestite in modi improbabili con scarpe con ponpon colorati, cravattine nere e capelli fucsia. Un bestiario di danarosa umanità che trasuda tristezza, lifting orizzontali e terapie con psicofarmaci.
Ma è bello, ogni tanto, incontrare queste persone e sapere che si vive bene e che si è felici anche senza tanti soldi da sbattere in faccia al prossimo assieme alla propria insoddisfazione.
Ci fermiamo in un bar sulla spiaggia piuttosto frequentato per mangiare qualcosa. Ci fanno sedere a due tavolini spartani e ci portano il menu. La cosa che costa di meno è un’insalata da 26 euro, più 6 euro di coperto.
Ci guardiamo in faccia terrorizzati, che si fa? Nessuno si muove.
Io chiamo il cameriere e mi scuso ma no, sono prezzi troppo alti per noi.
Il ragazzo – un ventenne italiano, morettino e chiaramente con contratto a chiamata – mi guarda. Ed è uno sguardo quasi commosso e intenso, pervaso da una sconfinata e tangibile ammirazione.
Per un lungo momento temo voglia abbracciarmi e baciarmi, tanto è colpito dalla mia dignitosa affermazione. Ma niente, si trattiene e dice che non c’è assolutamente problema.
Quindi ci alziamo e andiamo via.
Alla sera, in un ristorante toscano sui colli il cameriere porta una bottiglia di Morellino e chiede a chi deve farla assaggiare. Tutti indicano me, perché “Se il vino non fosse buono, tu saresti l’unica ad avere il coraggio di dirlo apertamente”.
Medaglia conquistata sul campo di battaglia.[:]
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