adesso!

E’ tutta colpa dei cartoni, ne sono sicura.

Noi donne di oggi, bambine negli anni ’80, abbiamo una grandissima sfiga sulla nostra testa: sentirci quasi sempre in dovere di far stare tutti bene.

Una spada di damocle nata nei lunghi e noiosi pomeriggi davanti di cartoni animati su Bim Bum Bam, quando Paolo Bonolis era Piolo e non il mattatore di Ciao Darwin.

Sì, ne sono sicura, la colpa è dei cartoni con cui siamo cresciute. Cartoni animati dove, puntata dopo puntata, la protagonista sentiva di dover salvare il mondo o quanto meno chi viveva con lei e puntualmente prendeva randellate sui denti.

C’era Annette, che viveva sui monti con papà, nonna, fratellino e amichetto. Niente madre, muore dando alla luce il secondogenito. Lei si deve sobbarcare casa, pulizie, scuola. Ah e deve sempre avere un sorriso per tutti.

Sarah, orfana di madre, lasciata in un collegio chic viene relegata al ruolo di servetta quando anche il padre muore in India. Qui quelli del “E ALLORA BIBBIANO?” ci potrebbero andare a nozze.

Pollyanna, deve redimere la zia cattiva e inacidita dalla vita, perché lei in fondo vuole vedere solo il lato bello della vita, si inventa quel cretinissimo gioco della felicità, che secondo me, funziona solo se sei sbronzo o strafatto.

Heidi, orfana, viene affidata al nonno che vive da solo in montagna e la nutre a pane e formaggio. Aridaje Bibbiano.

Milly, orfana di mamma, deve assistere al matrimonio del padre con una stronza che la matrigna di Cenerentola in confronto pare una cerbiatta. Ma lei sorride, perché sa che suo papà si merita un po’ di allegria. Pirla. Mi verrebbe voglia di dire, sia al padre che alla bambina.

Licia, la regina delle crocerossine. Sta tutto il giorno in ciabatte, vive col padre sopra il ristorantino che gestiscono. Non frequenta coetanei, non va a scuola, non ha amiche. Conosce per caso Mirko, ma lei è una così brava ragazza che, pur di non offenderlo e farlo sentire felice, non gli dice che porta dei capelli di merda e che le sue canzoni fanno quasi più schifo del suo ciuffo. Si sobbarca pure il fratellino di Mirko mentre lui è giro per il mondo a cantare “BABY I LOVE YOU”. Ha un padre che si chiama Marrabbio, un nome che è un programma. Ovviamente è orfana di madre.

Io l’ho sempre detto, la televisione ai bambini fa male.

 

 

 

 

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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