[:it]Oggi inizia ufficialmente il delirio pre-natalizio.
La rete e i social lo alimentano in maniera preoccupante, i social-addicted non vedono l’ora di fare l’albero per postare la foto su Instagram, con il solo scopo di contare i “Mi piace” e leggere commenti inutili tipo “Superbellissimissimo!”.
Una mandria di rincoglioniti.
E’ in questo contesto che arrivano loro, l’emblema della follia, un’esortazione pericolosa, ingannevole, subdola: i tutorial su come fare le decorazioni natalizie fatte in casa.
Bicchieri di plastica, pigne, nastri, stelline, rami di abete finto, colla a caldo, tappi di sughero, brillantini che finirete di aspirare il giorno della grigliata di ferragosto.
Vostro marito avrà la scusa per andare a trans perché sarà ricoperto di glitter per mesi.
Nel tutorial sembra sempre tutto facile e il risultato meraviglioso, poi, vuoi mettere la soddisfazione di scrivere su Facebook “Questo l’ho fatto io con le mie manine?”.
Non fatelo.
Spenderete molti più soldi che a comprarli già fatti.
Perderete pomeriggi interi, rovinerete per sempre tappeti e mobili, bucherete il muro per niente, voleranno insulti, forse anche blasfemi, e certo vi dimenticherete lo spirito natalizio quando imprecherete perché la colla a caldo ha rovinato per sempre il vostro abitino in tartan.
Datemi la soddisfazione di spoilerarvi il finale: verrà una merda.
Non vi fate prendere dalla sindrome di Bree Van De Camp di Desperate Housewives.
Per una volta, fate guadagnare i negozianti cinesi.
Ripetete con me per almeno tre volte senza incrociare le dita o le gambe: “Tutorial Natale fai da te?” “No! Io vado dai cinesi!”.
n.d.r. : Questo articolo è tratto da una storia vera. La mia. L’anno scorso ho vinto il premio per l’albero fai-da-te più triste della storia dei Facebook. E ve lo posso dimostrare: e’ qui, il mio Mini-Metal-Christmas-Tree.
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