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Tipi da spiaggia: tutti gli stereotipi che abbiamo trovato nei lidi italiani

Settembre è arrivato e con lui possiamo tirare su le somme di quella che è stata la nostra estate.
Io ho osservato a lungo e mi sono resa realmente conto dei soggetti che condividevano la spiaggia con me. E dopo mille considerazione mi chiedo, avete notato anche voi che i tipi da spiaggia si ripropongono in tutti i lidi italiani seguendo stereotipi prestabiliti?

1. Pelle di cuoio:

tra i tipi da spiaggia lei è, generalmente, una donna agée dalla corporatura assimilabile a quella di Santa Zita nella teca, incartapecorita e abbronzata al limite del carbonizzato, che si rosola al sole svaporandosi in loop sull’epidermide dell’improbabile e olentissimo olio per frittura. Solitamente il suddetto fossile è privo di reggiseno e provvisto di tanga minimal, spesso dorato. Per trovare un angolo di pelle non abbronzata bisogna sondare intorno alla zona-timpano.

2. Il Morto Di Figa Da Passerella (MDFDP):

dicesi voyeur da passerella colui che per non far notare la direzione delle pupille (spesso rivolta verso culi e tette) indossa generalmente occhiali a lenti scure.  Tra tutti i tipi da spiaggia, il MDFDP,  prenota solo ombrelloni vicino alla passerella, e quando sfilano le giovani pollastre allarga le braccia come gesto di resa alla dea-figa di turno, e scuote la testa in segno di approvazione, alla guisa dei cagnolini finti che popolano i lunotti posteriori delle Fiat Panda, spolliciando come Fonzie (in rari casi applaude pure).

3. La donna giungla o donna-Jane:

Trattasi principalmente di femmina dall’età indefinibile, che si abbiglia nel modo giusto, ma nel posto sbagliato. Generalmente provvista di pareo e costume da gheparda panterosa, la donna giungla non si sposta ahimé con le liane, ma deambula ancheggiando su tacchi a spillo, che si infilano regolarmente nelle fessure dei listoni lignei della passerella, facendole fare delle grandissime figure di merda. (Calzatura consigliata dall’ortopedico turnista: zeppe cingolate o scarpette gommate da scogli).

4. Il campeggiatore:

Il campeggiatore o uomo-camper è colui che trasferisce l’intero equipaggiamento utile alla vacanza estiva sotto l’ombrellone, invadendo anche lo spazio dei bagnanti confinanti e calpestandone altresì i coglioni. Soprannominato simpaticamente Attila, il tipo in questione è solitamente munito di chiassosissima famiglia numerosa: figli viziati (minimo 3), moglie barilomorfa incinta, fornita di abbronzante al cocco a protezione decrescente, (scaduto).

5. L’ombrofilo:

Dicesi ombrofilo colui che sta perennemente sotto l’ombrellone (atteggiamento vagamente affine a coloro che vanno alle orge per piegare i vestiti agli astanti) e non si fa schiodare dalla postazione nemmeno da uno Tsunami. Nemico giurato dei raggi UV, si alza dalla sdraio solo per inseguire l’ombra, mingere, sistemarsi gli zebedei nel costume o rincasare. Generalmente sprovvisto di crema protettiva, se si addormenta col sopraggiungere del sole, conclude la giornata al pronto soccorso, per finire col trascorrere il resto della vacanza nel reparto ustionati-gravi (tie’!).

6. Il maratoneta:

Il percorritore-zelante-di-battigia è caratterizzato da queste peculiarità: si presenta in spiaggia all’alba indossando scarpe da trekking, cappellino con visiera sponsorizzato dalla Taffo, bottiglietta d’acqua di sorgente integrata con sali energizzanti, taurina e droghe illegalissime. Il Nostro percorre sculettando tutto il lido italiano, partendo dalla Liguria, e dài è dài fino all’Emilia Romagna, per poi attraversare in volata l’Appennino, e rientrare intorno all’ora del tramonto, più scattante che prima. Lo riconosci perché è abbronzato solo su un lato.
E voi quali avete incontrato?
Lucilla Masini

Lucilla Masini, nata a Lucca di cuore toscano, donna mancata, medico mancato, arredatrice forzata, umorista per vocazione.

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Pubblicato da
Lucilla Masini

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