The winner is…

[:it]

destra

Le urne hanno deciso: vince la coalizione di destra. Primo Partito: Movimento 5 Stelle.

In teoria il centrodestra, anche se si capiva che “centro” era stato anteposto ad arte: l’arte di non allarmare gli elettori meno Arditi e senza camicie neroverdi, pronte e stirate nell’armadio in caso di tronfio (non è un refuso, ma l’atteggiamento con cui da ieri notte va in giro Salvini) elettorale.

Dunque l’Italia svolta a destra, surclassando gli avversari ed invadendo strade e piazze con caroselli sulle gradazioni dall’antracite al nero opaco e cori spacca decibel di “Giovinezza” coverizzata dal sempre disponibile Apicella e dedicata all’aspetto posturale e fisicato dell’indomito Berlusca.
Voci incontrollate di troupe già sparite nel nulla danno per certo il bagno in stile “Dolce vita” della Meloni nella Fontana di Trevi al grido di “Marcello, come here”.
Dove Marcello sta per Dell’Utri, già scarcerato in tutta fretta e in odore di Ministro della Giustizia.

La tabella di marcia (ovviamente su Roma) della nottata dei leader vincenti era stata rigorosamente studiata in anticipo per non lasciare nulla al caso:
-Exit poll in vestagliona, frittata di cipolle e rutto libero (che Bossi ci teneva tanto!)
-Rapido cambio di abito in stile Orbace 1922 per gli adulti e Giovani Italiane o Balilla per i più giovani (e per non far sfigurare Brunetta)
-Visite lampo a Predappio a deporre schede elettorali come fiori sulla tomba del Duce e alle sorgenti del Po dove tutto ebbe inizio
-Tutti a cena dal “Boia chi molla” (specialità all’olio di ricino)
-Balli e trenini sfrenati in stile “Eja eja alalà” alternati a “Osteria n.20” per dare un contentino anche a Berlusconi.

E poi tutti a nanna, che domani, forse, c’è da governare!

Salvini premier ha già firmato un contratto con Vespa a “Porta a Porta” (ormai l’unico posto dove si firmano contratti) in cui si impegna entro una settimana a:
-Eliminare dai vocabolari le parole “permesso” e “soggiorno”, tanto che anche i mobilieri dovranno rivedere il loro lessico
-Dare impulso all’industria delle ruspe, con commesse da qui all’eternità
-Stanare e cacciare tutti i clandestini dagli alberghi, con grave imbarazzo persino delle coppie adultere che potrebbero ritrovarsi a ciulare in macchina
-Rimpatrio in Africa di tutti quelli di colore, compreso Carlo Conti se non esce immediatamente dal tunnel dei lettini trifacciali.
-Fornire di cassoeula, pizzoccheri e panettone le mense delle scuole di ogni ordine e grado, servite da personale in rigoroso costume della Val Brembana.

Nei restanti 100 giorni di Governo si impegnerà con gli alleati a far riaprire:
-Un tavolo con la Merkel affinché Berlusconi possa chiarire la questione della “culona inchiavabile” e l’Europa possa tirare un respiro di sollievo
-Le case chiuse sempre per venire incontro a Silvio
-Le CasePound per accontentare la Meloni.

Gli esperti prevedono una legislatura all’insegna del “Alegher alegher che il bus del cul l’è negher” alternata ai “Me ne Frego” in caso di richiami del povero Mattarella e di Bruxelles.

Tanto 5 anni volano.
Perché, come dicono sempre i politici italiani, alla buvette di Montecitorio “Come passa in fretta il tempo quando si cazzeggia!”[:]

Charlie Syns

Ops! Ci siamo persi 53 miliardi di persone! Secondo le stime più aggiornate, sulla Terra sono vissute –dall’alba dell’Homo Sapiens sino a oggi, circa 106 miliardi di esseri umani. Di questi, circa la metà erano, sono e saranno donne. Bene. Nei libri di Storia, quante filosofe ci sono? Quante pittrici? O strateghe o regine o artiste o cuoche o scultrici o scrittrici? Poche. Molto poche. Sembra quasi che la Storia abbia dimenticato le donne. E sapete una cosa? È proprio così. Pensate alla quantità di energie, intelletti, idee perdute per sempre. Pensate a quanto cammino in più avremmo fatto, se le donne non fossero state relegate in cucina o a badare solo ai figli o peggio. Saremmo già in vacanza su Marte, probabilmente. Quello che è stato fatto alle donne nei secoli fa apparire la schiavitù in America come una barzelletta. La più lunga opera di sottomissione mai operata dall’uomo. Bè, facciamo che basta? Senza infagottarci o diventare pornostar. Riprenderci pian piano quello che siamo. Attraverso ciò che ci fa diversi da tutti gli altri animali. Ridere.

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Charlie Syns

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