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Syndrome consiglia: “Tenera è la notte”

Prima di arrivare a fare gli chef in televisione, una intera generazione di creativi ha pensato bene di riversare il proprio flusso artistico scrivendo inutili bestseller.

Stanca dell’ennesima storia inconcludente, decido di rispolverare qualche classico in cerca di certezze. Ed ecco che dalla libreria ammicca Scott Fiztgerald e mi sussurra di provare con Tenera é  la notte. Come si fa a resistere a un titolo così dolce ed evocativo, scritto da cotanto autore. 

All’inizio faccio fatica a districarmi in quella massa di personaggi di inizio ventesimo secolo, fatui e quasi ridicoli dietro alle loro esistenze che si spostano a rilento tra la riviera e la capitale francese, tra giovani attrici, incalliti bevitori e musicisti falliti. Ma poi arrivano loro, Dick e Nicole, e ci rapiscono fino a farci innamorare della loro vacua esistenza. A loro perdoniamo tutto, perdoniamo le giornate riempite con lo shopping, le feste fino all’alba, le crisi di nervi di fronte agli amici, l’indifferenza nei confronti della guerra, i bambini tirati su dalla servitù.  E glielo perdoniamo per due semplici ragioni: perché sono molto belli e perchè sono molto ricchi. È solo questo il motivo, lo stesso che ci ha fatto cadere adoranti di fronte a Gatsby, il cugino americano. 

Niente come la ricchezza cospicua e la bellezza dichiarata riescono a farci entrare in sintonia con un personaggio, portandoci all’identificazione perfetta con quanto è  più lontano da noi nella vita reale. 

Eppure lì amiamo dall’inizio alla fine e con loro cavalchiamo l’epopea di quel magico momento che solo un decennio post bellico può  produrre. Gli anni 20 e la frizzante atmosfera mitteleuropea. La meraviglia prima della decadenza

In prefazione dell’edizione Einaudi, una citazione di Eugenio Montale ricorda come “tutto lascia pensare che, stagionato, il libro acquisterà  ancora più in qualità “. 

Ed e proprio così. Tenera è la Notte e tenera è la lettura.

La storia si porta dietro un carico di parole importanti e raffinate, che ci catapultato nel secolo scorso come se fosse appena dietro l’angolo. Una lettura da recuperare e assaporare con calma.  

flavia.g

Adoro i 40 molto più dei 20. Torino, due figlie, un quasi marito, una bici e uno spritz. E tante buone amiche. Non chiedo altro

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flavia.g

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