Ognuna di noi può essere Mirella Serattini, la donna sfregiata dal chirurgo estetico cui si era rivolta per un piccolo ritocco al volto. Doveva essere acido ialuronico e non olio di silicone (che in Italia è vietato dagli anni ’90). Doveva essere qualcosa di poco invasivo.
Ora Mirella porta sul volto i segni di un’esperienza che le ha cambiato la vita.
Non piacersi quando ci si guarda allo specchio può essere brutto, ma affidarsi alle mani di un sedicente professionista, credendo al suo giuramento di Ippocrate, per ritrovarsi sfigurati dev’essere devastante.
Mirella non ha avuto giustizia: il medico (lui ancora oggi nega tutto, nonostante ci siano le prove!) condannato in primo grado per lesioni colpose gravissime a un anno e due mesi, è stato poi prosciolto per prescrizione. Dunque, Mirella non ha avuto giustizia ma neanche voglia di mollare e la sua storia, che non conoscevo fino a ieri, mi ha commossa e addolorata.
Mi ha anche insegnato tanto, per esempio:
1. Chi ha una bella faccia spesso non si piace. Chi ha la faccia di merda è molto fiero e sicuro di sé.
2. Per risparmiare pochi euro, uno la faccia è pure disposto a perderla. A patto che non sia la sua.
3. L’unica prescrizione che dovrebbe esistere nella giustizia è quella di buoni medicinali e visite da uno bravo per chi l’ha prevista.
4. È un bene che in Italia non ci sia la libera circolazione delle armi. Credo che il medico direbbe lo stesso, visto che è ancora vivo.
5. Per quanti ritocchi si facciano, certi uomini le palle non le avranno mai.
6. La dignità non si inietta.
7. L’Italia è un posto bellissimo: tipo che i pazzi, gli assassini, i criminali e gli estorsori si ritrovano tutti quanti al bar il sabato pomeriggio mentre il papà di una delle vittime di Rigopiano entra in carcere per aver violato i sigilli e aver deposto i fiori.
8. La gente dice “vergogna” per qualsiasi cosa. Lo dice anche a noi Syndromi per una battuta. Potrebbe cortesemente sollecitare questo sentimento ANCHE QUANDO SERVIREBBE?
9. Dovrebbero andare a fanculo sia certi giudici veri che certi giudici autoproclamatisi.
10. Vedi la n.9, solo più inclusiva.
A Mirella, invece, vorrei dire che la sua battaglia è anche la nostra e che è una meraviglia vederla ancora ridere.
Alla faccia di chi riesce ancora a guardarsi in faccia senza vergognarsi per quello che le ha fatto.
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