Le Spa sono strutture meravigliose in cui una persona pùo dis-abbrutirsi e tornare a riprendere le sembianze di umanoide in pochi giorni.
Eh sì, perché se unisci i centri termali, il cibo bio, le tisane diuretico-rilassant-depurativ-lassativ-cardiovascolarizzanti, i massaggi mirati, le applicazioni di prodotti antirughe, il solarium, il parrucchiere, l’idromassaggio e una bella dose di sonno e rincoglionimento post-trattamenti, poi devi necessariamente uscire con la carta di identità in mano in bella mostra, o non ti riconosce manco tu’ madre.Nelle SPA si va per staccare dal mondo e la realtà quotidiana (io ad esempio lascio tablet e cellulare in cassaforte) e le migliori compagnie solitamente sono rappresentate da: buona musica, un libro, e gli occhi.
Sì, perché se osservi con attenzione, puoi scoprire una fauna impressionante che scavalla abbondantemente l’immaginazione, per poi finire col suddividere i clienti in ineluttabili, esilaranti psico-categorie.L’informatore.
L’informatore, detto anche tuttologo di stocazzo, è colui che non appena ti vede in empasse ti chiede se hai bisogno, e sfoderando uno dei sorrisi più odiosi che la natura umana sia in grado di far sciorinare a un saputello, disegna col dito rigido sul muro un ipotetico ‘voi siete qui’, per enunciare dettagliatamente la locazione di tutti i servizi possibili e immaginabili, compresi i cessi. L’informatore di solito è anziano, ospite della SPA da un trentennio, e si barcamena fra i trattamenti offerti per metà dalla mutua e l’altra metà dalle collette raccolte con puntuale dovizia dai figli, pur di strapparselo dagli zebedei.Il beato coglione.
Sorriso da ebete stampato in faccia, occhi sgualciti, deambulazione incerta, abbigliamento buttato addosso alla cazzo-svogliato, il B.C. gigioneggia in giro per la SPA e si gode tutto, passivamente, senza orari, finché non viene chiamato con voce perentoria da chi ha avuto la maleaugurata idea di portarsi dietro un tale sacchetto passivo di ossa scomposte. Pregi: non sporca, non parla, annuisce sempre, mangia tutto ciò che gli viene proposto, dorme parecchio.La scimmia urlatrice.
Tale tipologia di ospite è rinvenibile in ogni angolo dell’intera struttura, a partire da dietro i cespugli dove vorresti infrattarti di notte (o espletare durante le 24h un fuggevol cagotto, a seconda delle urgenze con cui l’acqua termale ti sorprende), passando per le cabine doccia (in cui le mattonelle fungono da ottimo veicolante sonoro), oppure trotterellando fra i vassoi contenenti la colazione del mattino, e, mentre tu a stento riesci ad aprire un occhio, lui/lei intona una simil-cavalcata delle valchirie, tenoreggiando o sopraneggiando proprio in mezzo ai tuoi testicoli, testè destati dalla doccia tiepida del mattino, aromatizzata alle sopraffine erbe atte al risveglio muscolare.Il biologo honoris causa
Lo/la riconosci subito: vestiti di merda color minestrone, capelli incolti, audioleso (perché durante la fase in cui la ribellione caratterizzava il corso della sua malandata adolescenza, lui era quello che ai concerti rock veniva sempre pogato fin sotto alle casse, e lì rimaneva, tramortito) denti da ex fumatore di canne e boschi di edera (pentito), aria da intellettualoide specializzato in fenomenologia dell’accoppiamento planare dei fenicotteri rosa, permaloso, magro, emaciato, religiosamente ateo, feticista dei sandali con gli occhi, solitario ma non segaiolo.L’atleta.
Abbigliamento sportivo: tuta, scarpette, calzettoni, fascette, marsupio, costume, telo e genitali rigorosamente di marca, abbronzato, tonico, ottantamila denti di porcellana Ginori, micropenico, capelli corti o castigati, palpebre bianche, postura da sciatore con le emorroidi, accompagnato dal partner che è il suo sosia (ma del sesso opposto, e comunque intercambiabile alla bisogna). Entrambi irrimediabilmente O-DIO-SI.
E adesso scusatemi, mi sta chiamando il mio fidanzato con tono perentorio, mi ero persa vicino alla fonte di acqua digestiva, è che devo ancora ambientarmi in mezzo a tutte ‘ste meraviglie…
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