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Settimana Mondiale dell’Allattamento. E’ un tabù?

Le donne hanno le tette.

E questo è un dato di fatto.

Le tette servono a un sacco di cose. Sono belline, hanno mille forme, piacciono agli uomini e alle donne, hanno abiti solo per loro di pizzo, tulle, lycra, cotone o anche seta. Talvolta possono entrare in una coppa di champagne, a una certa età però il rischio è che, più che nella coppa, entrino nella flute perchè diventano secche secche. Ma tanto noi abbiamo il wonder-bra e quindi che ce frega? Se sono troppo piccole le possiamo far ingrandire, se sono grandi le possiamo ridurre. In alcuni casi ci possono causare non pochi problemi, ma per fortuna con una buona dose di prevenzione possiamo ridurre i rischi.

E poi? A che altro servono le tette?

Ad allattare, è ovvio.

Oh sì, perchè di base le nostre tette, le mammelle, hanno o avrebbero quello scopo li. Nutrire i piccoli. Quando però si parla di allattamento si entra in un terreno ancora più minato di quando si parla di calcio. Tutt* diventano puericultor*, pediatr*, ostetric*, ginecolog*. E quindi giù di regole, indicazioni, si fa così, si fa colà, devi allattare a richiesta, macchè richiesta, deve rispettare le tre ore, non dorme tutta la notte? Ma soprattutto il casino è quando vuoi/devi allattare e sei all’aperto.

Apriti cielo.

Ne ho sentite di ogni, me ne sono state dette di ogni. Devi coprirti. L’allattamento è un momento intimo tra mamma e bebè, non andrebbe ostentato. In realtà voi che allattate siete solo esibizioniste.

Allora, io ho allattato due bambini. La prima per circa 10 mesi, il secondo per quasi due anni. Tutto mi piaceva, fuorchè allattare fuori casa, ma la vita scorre. I bambini spesso hanno fame in momenti assurdi, specialmente se molto molto piccoli, e quindi non sempre è possibile sfamarli comodamente sedute sul divano, con le gambe allungate sul pouf, Downton Abbey alla tv e una tazza di tisana calda vicino. Molto spesso, toccherà allattare il piccoletto mentre aspetti la grande fuori la palestra di psicomotricità/piscina/gioco danza/mini volley, su una panchina fuori da scuola, all’ingresso di un centro commerciale, al bar  mentre sei andata a prendere un cappuccino dopo aver trascorso una notte in bianco. E in tutto ciò mi dovrei pure coprire o andare a farlo nel bagno?

Seriously?

Quando si allatta non si vede nulla, la testa del bambino copre tutto. Quel che al massimo si può intravedere è uno spicchio di pelle, ma davvero un piccolo lembo. E questo sarebbe uno scandalo? Certo, sono d’accordo le tette e il culo di Belen sui cartelloni, nelle pagine centrali dei giornali, nelle pubblicità, all’ora di cena, nel primo pomeriggio e pure a colazione sono sicuramente più belli di una donna con un seno gonfissimo e l’altro completamente svuotato, le occhiaie viola e il colorito verdognolo, la maglietta chiazzata e qualche traccia di rigurgito tra i capelli. Ma diamine, davvero faccio così schifo da dovermi chiudere nel bagno di un bar?

Fate una cosa, se non vi va di vedere una donna che allatta un bambino all’aperto, giratevi.

Tutto sto pippone perchè siamo nella Settimana Mondiale dell’Allattamento e ancora troppa gente, non si fa gli affari suoi!

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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