Quando sei piccolo settembre è il mese in cui finiscono le vacanze, quello in cui la vita torna alla dura routine. La scuola, i compiti, le interrogazioni a sorpresa, la compagna antipatica e quello che ti piaceva che nemmeno ti guardava.
Passano gli anni, ma settembre continua ad avere quel mood da fine di qualcosa di bello. Avete presente quando in Sapore di mare, sotto il diluvio, Marina Suma scopre che Jerry Calà ha una fidanzata e sta per andare via con lei? Ecco. Settembre è quello, l’amore della tua estate che se ne va e la vita vera che ritorna (certo che se l’amore estivo ha la faccia di Jerry Calà, meglio una coda alle poste, ma questo è un altro discorso). Si torna al lavoro, l’abbronzatura conquistata in quelle due settimane di ferie inizia ad andarsene, i buoni propositi di diete-palestra-alimentazione sana cozzano col primo aperitivo di ritorno. Tutto nella norma.
La vita poi cambia ancora e tu diventi genitore. È li che le tue prospettive si modificano ulteriormente. È li che scopri una cosa strana, a cui non avevi mai pensato prima.
Settembre, il mese che hai sempre odiato, è fighissimo è un carnevale di Rio, una birra fredda in spiaggia, Time Square la notte di capodanno, Disneyland durante la parata delle principesse, la bilancia che ti dice che sei dimagrita, quel jeans che ti entra. Queste cose tutte insieme. Sì, settembre è stupendo.
Perché? Ma come perché? Perché dopo tre-mesi-tre di incastri tra baby sitter, uscite anticipate dal lavoro, nonni, campi estivi riapre la scuola.
Basta bambini urlanti e annoiati per casa.
Basta pranzi con cibo lanciato da un lato all’altro del tavolo.
Basta dover pensare all’alimentazione sana.
Basta al pesce almeno due volte a settimana, c’è l’halibut della mensa!
Basta a doverli intrattenere.
Basta a non poter neanche più andare al bagno da sola.
Basta a dover usare il telefono di nascosto perché: POSSOVEDEREUNVIDEO?
Basta, basta, basta.
La scuola riapre e noi genitori siamo felici. Quel momento in cui lasci i tuoi figli sulla soglia del portone, con gli zainetti più grandi di loro, in lacrime come noi, ma le nostre, non lo sanno, sono di gioia. Si di gioia, perché finalmente possiamo prenderci un caffè al bar senza dover comprare una caramella gommosa di Lupo Alberto, possiamo passare dal giornalaio senza comprare uno squishy o semplicemente possiamo tornare a casa e andare al bagno.
Da soli.
Settembre, bentornato, mi eri mancato.
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