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Sacchetti bio e proteste in Iran

Ho un’amica che stamattina ha aperto gli occhi e ha subito controllato il telefono.
Si è alzata, ha fatto la doccia, selfie in accappatoio con un accenno di tette di fuori: “Semplicemente me”.
Likes e commenti ma non a pioggia: a bomba d’acqua.
Stava bevendo un Nespresso Immersion, di quelli con George Clooney direttamente nella confezione, quando ha scoperto ciò che è successo ieri.
La vergogna, lo scandalo, la disgrazia dei sacchetti bio a un centesimo di euro.
Si è messa di corsa minigonna, parigine, tacchi, cappottino aperto e, mentre camminava coi capelli al vento, era davvero indignata.
Cioè, ok che mi hanno spoilerato il finale di Stranger Things, ok che mi son persa Roberto Bolle, ok tutto… ma un centesimo a sacchetto?!!? Ma dico, siete scemi???
Era così seccata che quando due ragazzi barbuti l’hanno guardata mentre camminava (ma guardavano la sua quarta di seno, chiaro!), è andata da loro e gli ha urlato:
“Bè? Allora? Mai visto due tette? Cos’è, ve le esco qui per strada così vi spugnettate?”
I due poveracci hanno risposto: “Ma siamo gay…”
“Me ne fotto e tra due secondi vi denuncio per molestie!”
Mentre i due scappavano scusandosi, è entrata come una furia nel supermercato.
È andata al reparto frutta e verdura, ha posizionato il telefono con la cover glitterata, ha preso un sacchetto bio, lo ha fatto in mille pezzi.
Poi, sempre registrando il video, ha detto: “Adesso il centesimo di euro, fatevelo dare dall’amica di Renzi.”
E via, postato!
Ah-ahhhhh… e ora come la mettiamo, bastardi? Paura eh?
Perché è ora di finirla di dire sempre di sì!
Si è sentita così bene che, per festeggiare, si è comprata un pacchetto di prosciutto PataNegra da 12 euro e una bottiglia di Prosecco da 21. Ed era solo l’inizio, se lo sentiva. L’avvio di una grande rivolta.
Lotta dura per frutta e verdura!

No.
Ho un’amica che adoro e, come me, scrive pezzi per Syndrome.
Ho un’amica che stamattina ha aperto gli occhi e ha subito controllato il telefono.
E le hanno bloccato l’email, i social, tutto.
Si è vestita senza nemmeno lavarsi ed è andata giù in piazza, con le altre.
Perché la mia amica sta in Iran e non la sento da giorni e sono davvero preoccupata.
E credetemi: a lei e a me non ce ne fotte un cazzo dei sacchetti bio.
Ma davvero.

 

Iran sacchetti bi

Ho un’amica che stamattina ha aperto gli occhi e ha subito controllato il telefono.
Si è alzata, ha fatto la doccia, selfie in accappatoio con un accenno di tette di fuori: “Semplicemente me”.
Likes e commenti ma non a pioggia: a bomba d’acqua.
Stava bevendo un Nespresso Immersion, di quelli con George Clooney direttamente nella confezione, quando ha scoperto ciò che è successo ieri.
La vergogna, lo scandalo, la disgrazia dei sacchetti bio a un centesimo di euro.
Si è messa di corsa minigonna, parigine, tacchi, cappottino aperto e, mentre camminava coi capelli al vento, era davvero indignata.
Cioè, ok che mi hanno spoilerato il finale di Stranger Things, ok che mi son persa Roberto Bolle, ok tutto… ma un centesimo a sacchetto?!!? Ma dico, siete scemi???
Era così seccata che quando due ragazzi barbuti l’hanno guardata mentre camminava (ma guardavano la sua quarta di seno, chiaro!), è andata da loro e gli ha urlato:
“Bè? Allora? Mai visto due tette? Cos’è, ve le esco qui per strada così vi spugnettate?”
I due poveracci hanno risposto: “Ma siamo gay…”
“Me ne fotto e tra due secondi vi denuncio per molestie!”
Mentre i due scappavano scusandosi, è entrata come una furia nel supermercato.
È andata al reparto frutta e verdura, ha posizionato il telefono con la cover glitterata, ha preso un sacchetto bio, lo ha fatto in mille pezzi.
Poi, sempre registrando il video, ha detto: “Adesso il centesimo di euro, fatevelo dare dall’amica di Renzi.”
E via, postato!
Ah-ahhhhh… e ora come la mettiamo, bastardi? Paura eh?
Perché è ora di finirla di dire sempre di sì!
Si è sentita così bene che, per festeggiare, si è comprata un pacchetto di prosciutto PataNegra da 12 euro e una bottiglia di Prosecco da 21. Ed era solo l’inizio, se lo sentiva. L’avvio di una grande rivolta.
Lotta dura per frutta e verdura! No.

Ho un’amica che adoro e, come me, scrive pezzi per Syndrome.
Ho un’amica che stamattina ha aperto gli occhi e ha subito controllato il telefono.
E le hanno bloccato l’email, i social, tutto.
Si è vestita senza nemmeno lavarsi ed è andata giù in piazza, con le altre.
Perché la mia amica sta in Iran e non la sento da giorni e sono davvero preoccupata.
E credetemi: a lei e a me non ce ne fotte un cazzo dei sacchetti bio.
Ma davvero.

Vanna Greggio

Sono certa che diventerò una vecchia stronza rubamariti, pettegola e alcolista. Ci sto lavorando da anni.

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Pubblicato da
Vanna Greggio

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