adesso!

E tu, ti ricordi cosa stavi facendo e come eri vestito?

Avete mai notato come ci siano alcuni momenti che rimangono scolpiti nella memoria? Ci avete mai fatto caso? Sono attimi, a volte casuali, spesso inutili al netto di un’intera vita, altri totalizzanti sia per noi che per il resto del mondo. Ricordi che ogni tanto tornano a farsi largo nella mente, anche se è passato un sacco di tempo.

Momenti di cui, anche a distanza di anni, ti ricordi esattamente dove eri, con chi, cosa stavi facendo e cosa stavi indossando. Alcuni di questi sono momenti privati, importanti solo per chi li vive:

il primo bacio,

la prima birra,

la prima volta.

E poi ci sono quei momenti, quelli che fanno parte della vita di tutti noi.

La vittoria dei mondiali del 1982 (io in realtà ero, ancora per pochi giorni, nel pancione quindi l’ho vissuta di riflesso), quelli del 2006 (in un locale di Torino che ora no c’è più, avevo la maglietta dell’Italia con dietro scritto Pessotto, le infradito e il giorno dopo sarei dovuta andare in ufficio per il mio tirocinio, ovviamente finsi un mal di testa, ma tanto in ufficio non c’era nessuno) e l’11 settembre.

Quel giorno ero in giro per negozi, avevo appena saputo di essere stata ammessa alla facoltà che avrei voluto frequentare e in cui era difficilissimo entrare, ero con una mia amica, in un negozio, a comprare un maglioncino, era nero di lanetta leggera, con la zip e a collo alto, perfetto per il primo giorno in facoltà a fine mese. Ero innamorata ma non corrisposta. Cercavo una casa per quando avrei iniziato l’università ma non la trovavo. Il mio mondo alternava tra la felicità e il dramma, nel pieno dei miei deliri adolescenziali cresciuti a pane e Dawson’s Creek.

E poi.

Del resto ce ne ricordiamo tutti.

Quel maglione l’ho usato tantissimo, fino a deformarlo.

Quell’amica non la sento più da anni.

L’università l’ho finita, ma tornassi indietro cambierei.

La casa l’ho trovata e poi cambiata, vivendo con amiche, amici, scrittori e musicisti.

L’amore non corrisposto me lo sono sposato.

A volte ci sono momenti che, anche volendo, non scorderemo più.

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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