Arriva Giugno e con lui la solita, annosa questione: “Ma i regali alle maestre?”
Io ci ho provato a battermi anche quest’anno, ma senza successo. Così a maestre, personale di servizio, istruttori esterni, supplenti, nessuna pietà nemmeno per la maestra in maternità che potrebbe essere in sala parto, verrà recapitato il dono!
Non riuscendo ad averla vinta con la moltitudine di mamme appassionate di fai-da-te (ma meglio di no) o fashion victim, a questo punto mi rivolgo direttamente a voi insegnanti: davvero ci tenete così tanto al regalo? No perché magari mi sbaglio io.
Io mi immagino le vostre case: per utilizzare tutti i portachiavi personalizzati dovreste essere come minimo a San Pietro. Per esporre la miriade di cornicette, la vostra casa dovrebbe essere una specie di museo, con stanze divise a seconda dello stile, le cornici barocche in soggiorno, quelle fluo in cucina, quelle in cartapesta beh, in bagno no? Non si sa mai finisca il rotolo all’improvviso. La vostra borsa dovrebbe strabordare di penne, con inciso il vostro nome, così non potete nemmeno riciclarle a Natale.
Che poi le maestre dopo 9 mesi interi con i nostri figli ormai sono come di famiglia e si meriterebbero ben altro che dei regali, gli spetterebbero tre mesi di terme passate dalla mutua!
Se per le insegnanti nutro una sincera solidarietà, lo stesso però non vale per i vari maestri e istruttori dei corsi di danza, nuoto e origami. Credo che loro aspettino la fine dei corsi progettando con spirito sadico, il modo migliore per far pagare ai genitori lo stress che gli provochiamo tramite i nostri figli. Ad esempio, alla festa di fine corso di piscina, gli istruttori hanno cercato di uccidere noi genitori. Davvero. Un piano perfetto per uno sterminio di massa, fallito solo grazie a una provvidenziale nuvola.
Quale idea migliore di attirare tutti con la promessa di una festa in piscina, per poi consentire l’accesso all’acqua solo ai bambini? Per tutti gli altri, ovviamente vestiti, il sole delle tre e mezza, con 30 gradi, senza ombrelloni, per due ore. E poi che idea meravigliosa aprire il buffet della merenda sotto il gazebo, ma sempre solo per i bambini, con un cordone umano per impedire ai genitori l’accesso all’area ristoro, simile a quello per proteggere il Presidente degli Stati Uniti. Non so che peccato io debba scontare, ma mi sono sentita in un girone infernale, quello dei genitori bistrattati.
Ma un bel regalo noi genitori invece non ce lo meritiamo mai?
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