Problemi con il pacco? Colpa della confezione

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Avete fatto caso a come sia diventato difficile aprire le confezioni di cibo che acquistate ogni giorno al supermercato?
Ormai, per riuscirci, occorre un intero cassetto di attrezzi e strumenti da scasso: dal coltello alla sega circolare, un grimaldello e la fiamma ossidrica.
E spesso, se non state attente, per svitare un barattolo di marmellata vi fottete un’intera manicure, quando non vi si rompe in diretta un osso del polso.
La colpa è delle norme di sicurezza europee troppo stringenti – direi ermetiche – che, per evitare contaminazioni esterne, chiudono la cibarie in recipienti a prova di bomba all’idrogeno.
A volte, invece, sono le informazioni sulle confezioni che ci complicano molto la vita.

I casi più frequenti:

APRIRE QUI: indicazione solitamente accompagnata dal simbolo di una freccia che, non si sa perché, individua l’unico punto assolutamente inaccessibile di una confezione di biscotti Digestive o di Loacker. “Aprire qui” è impossibile e, nel provarci, i biscotti li sbriciolate tutti. Quindi aprite e buttate via tutto.

TEMPO DI COTTURA: ecco l’unica informazione veramente utile quando siete in cucina, di corsa, e avete pochi minuti per preparare la cena. Ebbene, sul pacco della pasta troverete scritto di tutto – chi la produce, dove, come e in quali formati – ma per trovare il tempo di cottura dovete pregare il buon Dio dell’Amatriciana, inforcare gli occhialini con grandangolo e concentrarvi al massimo. Il tempo di cottura è sempre scritto in piccolo, in un punto del pacchetto dove mai e poi mai andreste a cercarlo. Quando lo trovate, di solito la pasta è scotta: la scolate e la buttate.

LE PROTEZIONI DEI RASOI: una volta c’era un solo pezzettino di plastica trasparente che incappucciava la lametta del rasoio. Lo sfilavi comodamente, ti radevi, lo rimettevi al suo posto. Adesso le protezioni per le lamette le devi schiacchiare di lato, cosa impossibile se sei sotto la doccia con pollice e indice tutti insaponati. Oppure perdi mezz’ora spingendo, schiacciando e tagliando con le forbici (pericolo rosso…) per poi scoprire che bastava sfilare la protezione lateralmente. A quel punto l’avete aperta, ma è troppo tardi per depilarvi. Quindi la buttate.

LA PLASTICA MOLLE: da qualche tempo sono comparse queste bottiglie tutte flosce. Vagamente evocative, tra l’altro. Ecco che tu le afferri e loro si ammosciano tra le tue dita. Cedono e fanno uscire sulla tovaglia metà dell’acqua minerale. L’altra metà la fai fuori tu, lanciando queste inutili innovative bottiglie contro il muro. Poi le prendi, le stritoli e le butti.

I CEROTTI CHIUDI-PACCO: quelle magiche striscette che dovrebbero consentirti di mettere la pasta aperta in dispensa. Roba da non capire perché, ma non si incollano proprio per niente e se provi a fidarti, infilando il pacchetto con il chiudipacco nello scaffale, poi ti tocca ripulire tutto dalla pasta fuoriuscita. Quindi la prendi, lanci una serie di imprecazioni in hurdu, e la butti via.

Dunque questo è un appello disperato. A nome di tutte le donne dichiaro solennemente che non c’è bisogno di rendere complicate le cose semplici.
A quello ci pensiamo noi. Grazie.

 

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Arianne Lapelouse

Giornalista professionista, mamma e imprenditrice. Osservo il mondo con curiosità. Sono una lente a contatto. Morbida.

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