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Il porno italiano? Guardiamone uno!

porno italiano

Normalmente, se andiamo su un sito porno qualunque, possiamo notare con facilità che l’America porta alto il nome del porno mondiale.

La stragrande maggioranza sono film con attori americani, con orgasmi americani “oh yeah baby aaaaa come on aaaaa”, donne americane rifatte da chirurghi americani, tipiche case americane.

Il mondo del porno è al 80 per cento made by whatsammmeriganboy.

Al secondo posto troviamo il classico intramontabile omaccione di colore, alto, addominale scolpito, puntualmente senza mutande (ma nel porno nessun uomo usa la mutanda eh).

Insomma, il “When you go black you never come back”. Echevelodicoafà.

Al terzo posto, troviamo la Cina. Cinesine e cinesini che normalmente siamo abitutati a vedere nel ristorante da “Yan”, invece si rivelano delle procacciatrici di uomini assetate di sperma.

Poi abbiamo una minoranza porno brasialiana, indiana e così via.

Una domanda: ma gli italiani?

Insomma, gli uomini italiani sono o non sono gli uomini più desiderati al mondo?
Così desiderati che, quando la straniera chiede “Where are you from?” questi rispondono “Roma” anche se sono di Pizzighettone… A tale affermazione, la straniera non resiste e inizia a spruzzare ormoni come Ceccherini quando “DO LOS RAMATOS”.

Allora mi sono chiesta, ma il porno italiano com’è?

Decido di guardarne uno.

Dopo 30 minuti di ricerche, lo trovo.
Ammetto di aver avuto difficoltà nella scelta.

“Apollo 69”, “Banana Meccanica”, “Alla ricerca di figa”, “Aporcalypto”, “Frocest Gump” e via dicendo…

Insomma la fantasia non ci manca.

Ambientato in una carrozzeria.

Lui, ANTONY, accento Napulè, indossa spavaldo una tuta meccanica unta di olio, pelo che esce fuori dalla maglietta della salute, crocefisso, capello lungo, baffetto, fumatore.

Antony cerca una segretaria per la sua officina.

Praticamente non è un colloquio è l’Xfactor Della Gnocca.

Delle candidate, la più vestita ha le mutande.
E il colloquio prevede una serie di pose… Artistiche.

Quando a un tratto, Antony viene catturato dagli occhioni e dalla quarta di seno della bella e timida JESSICCAH.

Lei esordisce con:
«LO VUOI UN BOCCHINO?». 
Chesssssignora timida.

Lui, non cede subito, anzi, indaga:
«Li sai fare bene?».
(Deve avere avuto delle brutte esperienze il povero Antony, se no non si spiega).

E lei, da timida signora che è, senza rispondere, si mette subito all’opera.

Ragazzi. Non ci siamo.
Il porno italiano, non funziona.

Sarà l’accento del povero Antony che ogni tanto se ne esce fuori con dei “Ah vabbuò, ja”, sarà Jessicah che pare non apprezzare la maglia della salute di Antony, sarà che alla fine della fiera non l’ha manco l’assunta, (e forse in un periodo di crisi  nazionale come questo, Jessicah l’assunzione se la meritava davvero).

Ma ora che ci rifletto: è legale fare i porno con la maglia della salute?
Non vale dire “Tanto si leva”, eh!

 

redazione Syndrome Magazine

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