Passati i 30 anni, ho scoperto che si può capire l’evoluzione di una persona e della società in base alle cose che perde.
-Scuole medie, fine anni 90.
Perdo gli occhiali da vista e, dopo un mese e mezzo, li ritrovo nella tasca del giacchetto che uso ogni giorno.
Conclusioni:
1. Erano i tempi degli occhiali senza montatura, super sottili, quindi non mi ero accorta di averli in tasca.
2. Ero una stordita.
3. Ci vedevo ancora bene, se ho potuto fare a meno delle lenti per un mese e mezzo.
Tempi Belli.
-Liceo, primi anni 00
Perdo il cellulare e mio fratello lo ritrova dopo 2 giorni. Nel cassetto del pane.
Conclusioni:
1. Mio fratello mi ha insultato senza pietà.
2. Ero una liceale stordita.
3. Si potevo fare a meno del cellulare per 48 ore.
Tempi Strani.
–Università, anni 00, primo decennio.
Pisa: Perdo l’anello che non sfilo mai e poi mai.
Lo ritrova mia madre. Tre mesi dopo. Nell’ innaffiatoio. A casa. In Molise.
Conclusioni:
1. Sono un’universitaria stordita
2. Che ci facevo con l’innaffiatoio?
Tempi Persi
-Oggi, anni 00, secondo decennio.
Perdo i fermenti lattici che dovevo iniziare a prendere un mese fa.
Li ritrovo infilati tra una bottiglia di gin e una di tequila.
Ora: avevo messo i fermenti vicino ai liquori per ricordarmi di bere o avevo messo i liquori vicino ai fermenti per ricordarmi di prenderli?
Conclusioni:
1. Sono una stordita che non beve e non prende i fermenti.
Tempi Sobri.
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