Categorie: italy

Per chi suona il campanello

Viviamo con la paura di tutto e tutti.

Pure se ci fanno attraversare le strisce pedonali gentilmente temiamo che ci sia il trabocchetto.

Ma il terrore più grande ci attanaglia se siamo in casa da soli e ci suonano al citofono, anche perché di solito sono rotture di palle.

DRIIIIIIINNNNN!
(Terrooooore!)

Bene che vada è il postino (e mai come in questi ultimi anni lo abbiamo odiato.

Dopo l’avvento delle mail ‘sto stronzo ci recapita solo robe da pagare.

E può accadere pure di guardarlo con odio, di rispondergli male, o di sperare che fori una gomma, che sbandi, che muoia…

Senza pensare che i bollettini vengono comunque consegnati dal postino successivo. E c’è pure da pagarci la mora. E che non a caso tiene il casco in testa anche mentre ti parla a motore spento perché ha paura delle mazzate.

CAPITA SPESSO ANCHE DI
IMBATTERSI NEI TESTIMONI DI GEOVA.

Quelli piombano sempre a ore pasti, oppure al mattino verso le 7, o mentre sei al gabinetto, e ti tirano fuori argomenti su cui non sei preparato.

Ti dicono che devi salvarti. Salvarmi? Ma da che?!…
Oddio, forse stanno evacuando lo stabile!

Ti chiedono di diventare testimone: e lì spesso rispondo di non aver assistito a nessun delitto..

E ti riempiono le mani di dépliants (che manco un rappresentante della Folletto) e la testa di discorsi, spesso alla cazzo, ché manco loro sanno di che cosa stiano parlando.

Ma la cosa più terribile dei testimoni di Geova è la tenuta: mocassini unisex per lei e per lui, pettinatura detta ‘alla monsone’, calzettoni di fustagno, camicetta di filanca cangiante, pantaloni o gonna con pinces anni ’30, cintura nera in pelle di varano, cravatta che sfiora i coglioni, borsa multitasche in acetato con una trentina di fibbie cromate scrostate.

PUÒ CAPITARE CHE A SUONARTI
SIA PURE LA VICINA
CHE HA BISOGNO DEL SALE O DEL LATTE.

Ma sai benissimo che quella, come riesce a infilare la punta del naso in casa tua, ci rimane per almeno due ore a sfrangiarti le palle coi pettegolezzi sul vicinato (il raggio d’azione è di 3 chilometri) mentre nel frattempo scorre con gli occhi tutti gli angoli della casa, per cercare news e situazioni compromettenti da raccontare in seguito alle altre comari.

Lì il segreto sta nel non sganciare la catenella di sicurezza del portone, oppure nello spogliarsi completamente e andare ad aprire la porta nuda, con l’asciugamano messo a turbante e una mano sulla farfalla, e dire che hai appena fatto la doccia e devi correre ad asciugarti i capelli per scongiurare la polmonite, perché sei appena uscita dalla pertosse dopo un enfisema polmonare e l’influenza del cimurro di un topolino che mio padre comprò.

In aaanni e aaanni di studi sociologici ho sperimentato un trucco: vivere in casa col cappotto. Suonano al citofono e tu apri la porta con quello addosso.

Se è una visita piacevole dici che sei appena arrivata, se è una rottura di coglioni, invece, che stavi uscendo e hai una fretta incredibile che CIAOOOOOOOO…!

Lucilla Masini

Lucilla Masini, nata a Lucca di cuore toscano, donna mancata, medico mancato, arredatrice forzata, umorista per vocazione.

Condividi
Pubblicato da
Lucilla Masini

Articoli recenti

Sì, fondamentalmente sono un po’ troia

Una volta una mia amica mi disse: "dopo i 30, se non ti ricordi i…

2 anni da

Al mare col pancione: tutto quello che devi sapere

La prima cosa in assoluto che ti viene in mente quando la punta del pancione…

2 anni da

Il Karma della Primavera

karma primavera giardinaggio Citazione: "Eeehhhhh signora ma si figuri! Siam mica a Oslo! Li lasci…

3 anni da

Cronache di una dieta: il pancake destrutturato

La mia condanna di donna a dieta perenne è la "variante light". Qualsiasi ricetta, per…

3 anni da

Per la Giornata della Memoria…

E niente. E' il 27 gennaio, apro Facebook e scarto ipotesi. Questa è troppo mielosa,…

3 anni da

La mia professoressa e la Giornata della Memoria

Carissima professoressa delle medie Come sta? Spero che vada tutto bene. Io sto… beh, così…

3 anni da