Potrei annunciare l’amore della vita, un matrimonio, la nascita di qualcuno, invece non annuncio, ma vi racconto un nuovo progetto, felice, come se fosse l’unione di quanto scritto sopra.
Oggi nasce Pepitosa in Carrozza, un’idea, una voglia, un bisogno inventato qualche mese fa mentre cercavo di cambiare vestito alla parola autonomia. Il progetto è nato da solo, in testa, nel cuore e nella pancia, era complicato, ma bello come il sole, come una mamma potrebbe raccontare del proprio figlio. Eppure non ce la faccio a tenere tutto per me, mi piace condividere, collaborare, scontrarmi con i muri come fossero di gomma. Ecco che, piano piano, da quest’idea è nato un team bellissimo di donne pronte a fare rete, ad ascoltarmi e condividere un sogno: ormai sono nate le “pepitose”, senza le quali non sarei qui a raccontarvi tutto col sorriso.
Pepitosa in carrozza è un progetto di accessibilità che mira a realizzare guide turistiche per portatori d’handicap. Una guida realizzata in 1° persona attraverso la realizzazione della figura professionale del travel agent diversamente abile, viaggiando e raggiungendo in 1° persona i luoghi protagonisti con la propria macchina.
Inizia oggi il crowdfunding per raggiungere questo obiettivo, 70 mila € da raccogliere in 40 giorni tramite la piattaforma Eppela: www.eppela.com/pepitosaincarrozza per mettere le ruote al mondo di Pepitosa.
Una guida turistica step by step che racconta e mappa il territorio e l’offerta culturale nazionale e non, vissuta da un’altezza diversa: ad un metro da terra, seduta in carrozzina. Viaggiare, visitare, conoscere luoghi con un occhio attento alle reali necessità di chi si muove in carrozzina, raggiungendo fisicamente i luoghi, raccontando al pubblico in modo diverso: non solo lo storytelling di una località dopo averla visitata, ma il racconto live online per stimolare il pubblico connesso ad interagire e sviluppare nuovi collegamenti e promozioni. Sull’auto saliranno a bordo e percorreranno km insieme a me, persone e personaggi che racconteranno una nuova accessibilità, non solo di tipo turistico, ma anche mentale e sociale.
L’auto diventa una vera e propria postazione e cabina di regia 2.0: all’esterno accoglierà messaggi promozionali tramite l’affissione di adesivi di partner di viaggio e, all’interno, sarà dotata di tecnologia per permettere la condivisione in tempo reale del racconto, immagini o stimoli/suggerimenti attraverso i canali social.
Questo progetto stimolerà, al tempo stesso, i luoghi turistici a sviluppare accessibilità per tutti.
Un racconto online, ma anche offline, quello della decantazione post-viaggio, il momento in cui il materiale raccolto assumerà le sembianze editoriali di una guida turistica scaricabile direttamente questo blog.
Per la prima volta verrà realizzato un intero progetto di autonomia al singolare, fattibile anche senza un accompagnatore: la vera novità per il mondo della disabilità, che declina un portatore d’handicap sempre al plurale.
Il progetto può essere diviso in 3 momenti fondamentali per tagliare il traguardo, accendere i motori e sgommare su e giù per la penisola:
1) il conseguimento della patente di guida B speciale;
2) l’acquisto dell’autovettura allestita per renderla accessibile alla guida stando seduta in carrozzina, permettendo così la salita e la discesa totalmente in autonomia;
3) programmazione e realizzazione di 4 viaggi nel 2019 per creare le prime guide turistiche, scaricabili poi online sul sito www.pepitosablog.com
A 35 anni suonati, alle favole ci credo ancora, mentre mi spuntano i primi capelli bianchi che cerco di coprire in ogni modo, tentando così di rimanere bambina. E la mia fiaba preferita è sempre stata Peter Pan, che sapeva come essere sempre felice, talmente tanto da riuscire a volare.
Anche per me è arrivato il tempo di volare e i motori si stanno scaldando, ma per partire c’è bisogno della spinta di tutti voi. Vi prometto un viaggio meglio del tour dell’Isola che non c’è. Peter Pan rimarrà solo una bella favola, mentre Pepitosa in carrozza, sono certa, diverrà realtà. Finalmente potrò dire: “ti passo a prendere io!”
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