Provate anche voi: salite su un treno a caso, lungo una tratta a caso e troverete sempre…
Il piccolo gruppo di amiche che ridono come galline parlando di questo e quello, piene di belle speranze che non si realizzeranno mai.
Il vecchio puzzone, più facilmente meridionale ma ormai anche diffuso al nord, con stuzzicadenti al lato della bocca che rutta e scoreggia e se ne fotte di tutto e di tutti.
Il bambino sbraitante, sicuramente indemoniato, con mamma zen che non interviene affatto, perché mica vorrai inibire la personalità del pupo.
Il super manager di stocazzo, settentrionale, tutto vestito fighetto, smanettante su tablet e telefonino, impegnatissimo, produttivissimo, performantissimo, e start up e quant’altro, che si sente tanto importante nemmeno salvasse vite umane in condizioni drammatiche.
La vecchia non puzzona ma con pelliccia, col sopracciglio alzato e le unghie laccate di fresco che guarda schifata tutti quanti.
Lo straniero che fa finta di non sapere che ci vuole il biglietto e che innesca una polemica stronza con il bigliettaio che chiama il capotreno che chiama la guardia che chiama la stazione, che al mercato mio padre comprò, e lo fanno scendere.
Il ragazzetto pseudo rapper con le cuffiette nelle orecchie, la musica a tutta manetta che la senti anche in fondo al treno, le braghe calate, che ballonzola per tutto il tempo.
Lo studente impegnato con i pantaloni di velluto e la giacca con le toppe ai gomiti, tipo sessantottino fuori tempo, che legge un libro di nicchia, di una casa editrice particolarissima, in aramaico.
La donnetta di mezza età, qualunque, sciapa nell’aspetto, che tira fuori Donna Moderna e un mandarino miserabile.
Ah. E poi ci sono io.
Fra tutti i passeggeri, la peggiore.[:]
Leave a Reply