Oggi vorrei confrontarmi con voi sull’abitudine più osservata sui campi di calcio di questi Mondiali.
E non mi riferisco agli inni cantati con la mano sul cuore, ai falli in area o ai cartellini gialli.
Il segno della croce fatto prima della partita e spesso anche dopo il gol della vittoria, di quello voglio parlare.
Per capire se anche voi abbiate mai provato lo stuporoso istante che ogni volta mi inchioda il pensiero.
Ma com’è possibile-insorgono le mie sinapsi- che 22 ragazzoni in posa per inno e streaming mondiale, allenati da paura, palestrati a livello bomba, ormonati a caratteri cubitali e pagati più del prodotto interno lordo di tante nazioni, si facciano il segno della croce prima della tenzone?
Perchè ? Per come? Per quale scopo?
Se il PERCHE’ è aver bisogno dell’assistenza di Dio più del quarto uomo e del Var messo assieme, dopo che altri 11 avversari hanno appena fatto lo stesso gesto, è talmente un’assurdità che persino la CEI riunita in Concistoro direbbe “Raga, non sappiamo come dirvelo, state affà ‘na cazzata !”.
OK che Dio è per sua natura Onnipotente e in ogni luogo.
Ma ad ogni luogo c’è un limite, non è che può stare contemporaneamente nell’ area del Brasile e nel corner della Spagna a farsi i falli di tutti e del contrario di ognuno !
Se fosse per il COME, come vi viene in mente di farvi sponsorizzare, oltreché dagli Emirati Arabi e affini, anche da Dio ?
Che vi ha visto benissimo (da quel poco di pelle che spunta tra la Treccani di tatuaggi) che vi siete tatuati “Il mio unico Dio è il mio procuratore” scritto in ideogrammi indonesiani dell’entroterra.
Cosa credevate, che Dio non parlasse fluentemente anche l’indonesiano dell’entroterra, zucche vuote che altro non siete?
L’unico SCOPO per il quale lo fate, ovviamente, è quello di vincere ed assurgere nell’Empireo della Coppa del Mondo.
Ma anche qui non ci siamo manco per niente.
Se su migliaia di squadre che hanno partecipato ai Mondiali, segnandosi più di una confraternita di integralisti cattolici, sono più o meno le stesse che si rimpallano il titolo, che vi segnocrociate a fare?
Vi va di rischiare?
Non vi va giù l’ingiustizia che vincano sempre i soliti?
Pensate di accattivarvi Dio con la coazione a ripetere?
Oppure sfidate la potenza divina come a dire “Questo è l’ultimo segno, se perdo ancora mi faccio quello di Manitù?”
Nel fatto poi che a vincere siano sempre le solite note, la benevolenza divina non c’entra una cippa.
E quest’anno,come non mai, l’hanno finalmente capito anche Spagna, Argentina, Germania, (per non parlare dell’Italia che ancora ci rosico) sbattute fuori nel tempo di un “…e Spirito Santo”.
Perciò fatevene una ragione raga, cantate pure gli inni con la mano sui ventricoli, emozionatevi ed emozionateci, difendete, sciabolate ed pensate a segnare.
Ma lasciate stare Dio.
LUI se ne strafrega del calcio.
Fin da quando giocò a bocce creando l’Universo, Dio segue solo il CURLING.
E loro lo sanno.
Avete mai visto un bocciatore di curling farsi il segno della Croce?
Leave a Reply