Da Chi l’ha Visters e da essere umano, per la storia di Marco Vannini non ci dormo la notte.
Avete presente anche voi, vero? Marco è il 20enne morto a Ladispoli nel 2015, in casa Ciontoli, per un “colpo di pettine”.
Un colpo di pettine, capito?
Questo è quello che tutti i presenti alla tragedia hanno detto ai soccorsi mentre Marco Vannini era ancora vivo e si disperava.
In realtà il capofamiglia, padre della sua ragazza, che pare sia un pezzo grosso (anche se a me sembra solo un grosso pezzo di… vabbè) gli aveva sparato un bel proiettile.
Poteva salvarsi, Marco.
Bastava dire la verità.
Ma come cazzo stai????
Mai sentito parlare di autopsie, immagino.
E adesso, dopo la sentenza, gli avvocati di Ciontoli organizzano una conferenza stampa per dire che:
“Certamente la colpa è grave, la sciagura è di un’entità indicibile ma non possiamo crocifiggere una persona per un errore”.
Un errore, capito?
Perché tra le altre cose si dice che non avesse tanta dimestichezza con le armi, Ciccino Ciontoli.
Peccato che la nostra unica Queen Sciary (altro che sultanato del Brunei), nell’ultima puntata di Chi l’ha visto, abbia usato le sue di armi (lei ne sa a pacchi) e abbia tirato fuori un encomio solenne che nel 2010 la Marina Militare gli aveva conferito definendolo:
“sottoufficiale di rara esperienza e capacità dotato di una preparazione culturale e tecnico professionale di pregevole e comprovato profilo”.
Peccato avesse il porto d’armi.
Dire che non sapeva sparare, di uno che ha due pistole in casa, è come dire – con la patente nel portafoglio – “sì, l’ho investito ma solo perché non so guidare”.
Un piccolo errore, suvvia, che sarà mai.
Che poi, anzi, non è uguale per niente: perché se investi uno e chiami i soccorsi, poi non dici che lo stronzo a terra ha preso un colpo d’aria.
Se lo dici, sei da manicomio.
Sei pericoloso.
Sei squallido.
Se mentono anche tutti i testimoni solo per proteggerti, mentre guardano morire una persona cui dicono di volere bene, siete pericolosi tutti quanti.
La verità è che siete tutti da rinchiudere.
Altro che Cassazione.
E scusate se vi dico che siete delle merde e che fate schifo, non volevo; è che non so proprio come gestire le parole quando mi trovo davanti a persone come voi.
Ma immagino capirete: voi le sparate più grosse.
Anzi, voi sparate e basta.