Concerti, raduni, manifestazioni NO TAV… non ho proprio più l’età per questo tipo di eventi.
Passati i 40, comincio a dare chiari segnali di insofferenza: non vado più ai concerti perché cominciano quando io mi alzo di notte per fare pipi; rifuggo le marce di protesta perché non c’è mai la navetta che mi riporta indietro; seleziono meticolosamente le manifestazioni tra quelle col dibattito verso le 11 del mattino, dopo la mia seconda colazione, e l’apertura dei ranghi prima delle 13, in tempo per il pranzo in bocciofila.
Ma quest’anno, complice una settimana senza figlie (abbandonate in un centro estivo) e una insana voglia di avventura, mi sono voluta sentire ancora giovane lasciando riaffiorare in me l’onda nostalgica del raduno No TAV.
Ecco quello che mi sono ritrovata a fare tra i boschi della val di Susa in una notte di luna piena:
- mi sono vestita da giovane, col pantaloncino da campeggio e la felpa col cappuccio, ma so che l’umida campagna valsusina non perdona e mi sono portata i pantaloni lunghi per un veloce cambio in macchina
- mi sono seduta per terra per fare un pic nic con gli arrosticini conficcati in un panino e un piatto di polenta e salsiccia, ma nella borsa mi sono portata dietro la coperta da stendere per terra
- ho fatto la coda per andare in bagno in un container di lamiera in mezzo al bosco con gli occhi puntati su tre ragazzette scalze, sporcando le mie Nike di fango con noncuranza per non destare sospetti
- ho donato il mio denaro alla causa acquistando una pratica shopper di tela, che di libri scritti da filosofi del terzo millenio non ne voglio più sentir parlare
- ho resistito all’esibizione di tutti i gruppi, anche quelli sconosciuti, e me la sono filata a tre quarti dell’ultimo concerto, con la scusa che la strada del ritorno sarebbe stata più romantica con le note in sottofondo.
Insomma, un’ultimo colpo di coda prima del rientro nella routine e nel mio comodissimo salotto dotato di hi-fi, wifi, netflix, chromecast, wireless, ventilatore, condizionatore e pure la poltrona reclinabile. All’anima della No Tav che c’è in me e che sempre ci sarà.
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