[:it]Arrivo a casa di corsa, mi tolgo i jeans e le mutande. Insieme. Li butto sul pavimento.

Faccio la doccia, sono in ritardo. Mi torno ad infilare i jeans, suonano, eccomi.

Esco a cena con alcuni amici e durante la serata, mentre siamo seduti al tavolo, mi accorgo di avere qualcosa di strano tra il jeans e la coscia. Mi tocco, c’è un rigonfiamento sospetto. Un pezzo di stoffa.
mutande nere
Oddio! Sono le mutande.
Nere, di pizzo.

Inizio a tremare, paralizzata. Incastrata sotto al tavolo. Paralizzata dalla vergogna. Nemmeno penso di alzarmi e di guadagnare il bagno. Resto lì. Sudata.

Pensa se ci fosse un attentato. Qui. Adesso.
Uno dell’Isis entra nel ristorante, spara, mi ammazza.
Il giorno dopo su tutti i giornali. “Strage Isis. Il mistero della donna morta con le mutande lungo la coscia, fuori posto”.

Mistero programma tvServizi speciali su “Quark”, puntata monografica di “Mistero”.

Aperta una commissione d’inchiesta: chi era, cosa faceva lì e perchè aveva le mutande lungo la coscia, quella donna?

Tra 150 anni, convegno di parapsicologia con medium e santoni indiani che cercheranno di collegarsi con me, con la mia anima immortale seppur transeunte, per cercare di risolvere la vexata questio.

Il tutto perchè sono uscita trafelata dalla doccia alle 19.59 e alle 20 hanno suonato alla porta di casa, mandandomi nel panico da ritardo involontario.
E io sono una maledettamente puntuale. Sempre.

Smutandatamente puntuale.

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