“Il metodo Marie Kondo” è un nuovo programma in tv, di quelli che vi cambierà davvero l’esistenza: non si vincono soldi, non si diventa famosi, e l’unico talento richiesto è essere disordinati!
La star di questa trasmissione? Lei, Marie Kondo: ovvero la giapponese pazza che mi ha cambiato la vita!
Lei riordina, fa questo nella vita. E quando non aveva più niente da ordinare in casa sua, ha iniziato a riordinare le case di tutto il Giappone, e poi ha scritto un libro per insegnare a riordinare con il suo sistema tutto il mondo.
In cosa consiste il “Metodo Marie Kondo”? Butta via! Semplice ma efficace. Questa maglia di quando avevi 16 anni ti dà gioia? No? Buttalo via. Questi vestiti dove, lo sappiamo, non entrerai mai più, ti mettono ansia? Buttali via.
Il metodo non ammette eccezioni o sentimentalismi, e brutalmente, vagliando ogni singolo oggetto che hai in casa, ti mette davanti alla triste realtà della tua vita: questo futon per gli ospiti ti serve davvero? No! Sei una persona sola e nessuno viene a trovarti. In più puzza di muffa, buttalo via.
Quindi, dopo avervi messo davanti al fatto che siete degli accumulatori seriali (a prescindere da quanta roba abbiate in casa, per lei lo sarete SEMPRE), lei vi svelerà che il modo in cui avete da sempre riposto le cose, appreso dalle vostre brave mamme e infallibili nonne, è SBAGLIATO! Le cose nei cassetti vanno arrotolate, piegate in modo sempre più piccolo in modo che stiano in piedi da sole e siano sempre visibili nei cassetti: prendi la maglia, piega in due, poi in 3, gira, arrotola ed eccola qui, la gru. Non più vestiti, ma ORIGAMI!
So che vi sembrerà una follia, ma appena inizierete non riuscirete mai più a smettere: buttare e arrotolare e disporre in verticale gli oggetti: l’unico scopo della vostra vita. Dopo aver letto il libro, in un giorno ho ripiegato TUTTI i vestiti della mia famiglia, gli asciugamani, le tovaglie, gli strofinacci… mio marito apriva i cassetti e mi lanciava occhiate prima dubbiose, poi spaventate, e quando ha aperto il freezer… ci è mancato poco chiamasse la polizia. Con gli amici ci scambiamo foto dei nostri cassetti, ci vantiamo di quanta roba abbiamo buttato via, ormai è diventata una droga.
Immaginate quindi la mia gioia quando su Netflix l’ho vista davvero:
con il suo sorriso lievemente inquietante, andare nelle case degli americani per insegnare loro a riordinare le proprie vite. Ed io che pensavo che un tipo così fosse incompatibile con il resto dell’umanità. Infatti avevo ragione!
Lei è giapponese, quindi parla solo attraverso la sua interprete. E chissenefrega del doppiaggio.
Lei è intoccabile, e quando la accolgono con calorosi abbracci, la vedi, rigida come una scopa, limitare il contatto alla minor superficie di pelle possibile. Stesso rapporto con gli animali; quando dal caos di quelle case che sembrano magazzini saltano fuori gatti e cani, ci manca poco che le venga una sincope! “Uh, che carino… ma ti dà gioia?” e attenti alla risposta che date!
Lei è nazista: inutile piangere con lei. Non ci sono oggetti dal valore sentimentale che tengano, lei vi farà buttare via il corredo della nonna, le ceneri del nonno, facendovi credere che sia una vostra idea. Solo in un momento ha ammesso di essersi quasi commossa: davanti alla donna che ha buttato via i vestiti del marito, morto, da nove mesi.
Qualcuno cerca invano il suo lato umano, facendo domande apparentemente innocenti:
“Ma tu come fai a tenere in ordine con le tue figlie?”
E lei, impassibile “noi giochiamo a piegare la roba” ( e tu sei un pessimo genitore che non sa educare i figli a comportarsi bene)
“E come fai quando buttano all’aria tutto ciò che hai appena faticosamente piegato?”
“Dico loro di non farlo” . Si vede che in Giappone questa cosa funziona
Dopo due o tre puntate in cui, a turno, sono comparse le sue figlie, una piegando i suoi vestiti, l’altra riempiendo un sacco di giochi da donare generosamente alla discarica, ho iniziato a preoccuparmi seriamente non vedendo suo marito:
vuoi vedere che, esaurita la sua funzione riproduttiva, non era più utile e se ne è sbarazzata?
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