Quando la vita sociale langue, tra gli stratagemmi per rinvigorirla ci sono una serie di oggetti che ti rendono interessante a prescindere, di cui devi dotarti al più presto per fare quattro chiacchiere con il primo sconosciuto che incontri.
Il passeggino: non deve per forza di tua proprietà, basta rubarne uno fuori da un asilo nido all’ora di ingresso oppure comprare quello apribile con un lancio tipo tenda Decathlon. Quando vai in giro con un passeggino ispiri subito tenerezza, le macchine si fermano sulle strisce, il bus rallenta alla fermata, il taxi ti fa lo sconto… e al parco anche i muri ti parlano perché la popolazione mondiale, all’ingresso dei giardini, si divide tra chi è genitore e chi sta solo facendo jogging con le cuffiette. Vantaggi: per andarci a fare la spesa, è meglio del carrellino. Svantaggi: il bambino seduto all’interno potrebbe essere tuo figlio.
Il trolley: perfetto per metterci la roba sporca da portare in lavanderia, il trolley ti permette di dare sempre l’impressione di quella che sta per partire per un viaggio di lavoro, magari un convegno a Copenaghen o una convention a Dublino. Usalo anche per andare da Tigotà per fare invidia alla commessa, raccontando che lo shampoo monouso dell’hotel a 4 stelle ti fa allergia e e non riesci a partire se prima non hai infilato il tuo Garnier antiforfora in valigia. Per non destare sospetti, compra anche le boccette da 100 ml per passare il controllo in aeroporto.
Il guinzaglio: si sa che tira più un pelo di cane che una coppia di buoi e, se vuoi fare amicizia, basta presentarsi in passeggiata con un peluche attaccato al guinzaglio che subito qualcuno ti chiederà maschio o femmina, razza, nome, dieta, orari di cacca e pipì, marca delle crocchette e hai già esaurito la tua necessità di socializzazione per l’intera settimana.
Il libro: da portare con nonchalance sotto il braccio o da far spuntare discretamente dalla borsetta, è un classico dell’approccio, da usare con cautela perché il titolo potrebbe scatenar feroci interrogatori. Puoi rispondere che te lo ha caldamente consigliato un caro amico ma che ancora non hai cominciato a leggerlo, certo che conosci l’autore ma hai preferito il suo primo periodo da indipendente, non puoi parlare di nessun altro romanzo appena uscito perché ti ricorda tuo nonno libraio, morto da ormai una quindicina d’anni.
La custodia di uno strumento. Dalla chitarra al violoncello, con una custodia dietro le spalle sei portatrice sana di cultura. Sul bus è ancora meglio del passeggino perché si crea intorno a te un metro quadro di spazio vitale, per paura di rompere lo strumento. Ci sta ancora più roba che nel trolley ed è quindi perfetta anche per lo shopping da Ikea, per contenere tutta smontata la Billy in offerta. Qui non c’è nemmeno bisogno di socializzare: tutti ti guarderanno con deferenza, tu sorriderai e farai finta di ripassare mentalmente una melodia, sperando di avere messo la brugola nel taschino della pece.
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