Ci avete mai pensato a quanto, volontariamente o no, la nostra società sia impregnata di maschilismo? Quanto l’uguaglianza di genere sia ancora lontana dall’essere raggiunta, quanto per tutti gli sforzi fatti fino ad oggi, noi donne siamo sempre e comunque considerate un passo indietro rispetto agli uomini?
Ci stavo giusto pensando questa mattina.
Per lavoro stavo cercando una foto da allegare ad un articolo. Cerca di qua, cerca di la, più o meno i risultati erano gli stessi. Si parlava di calo del desiderio e della libido, le foto tutte uguali, lui di qua lei di la. Lui che da le spalle a lei. Lei che guarda il cellulare, lui che gioca con la play. E via andare. Qualcuna più buffa, qualcuna più standard ma sempre li si finiva.
Ne trovo finalmente una un po’ diversa, i due sono a letto, leggono, una situazione alla Sandra e Raimondo. Carina. La apro. Tutto bello.
Poi guardo bene.
Guardo con più attenzione. Chissà cosa staranno leggendo questi due con il calo della libido?
Lui, che è maschio, che probabilmente porta lo stipendio a casa, legge BUSINESS NEWS. Bianco e nero, nessuna foto, solo una, molto maschia di due mani maschili che si stringono con forza, dentro tra bot, Wall Street, la Borsa di Milano, le utlime sul calciomercato, immagino ci sarà stato un articolo su come cavalcare un purosangue senza sella mentre si cacciano orsi nei boschi del Montana. Poi forse un altro articolo sui migliori sigari. Uno sui rum più buoni. Tutte robe così, da veri maschi alfa che non hanno bisogno di giornali colorati, loro, così virili che basta il bianco e nero.
Lei invece, che è donna, legge MAGAZINE. Non si sono neanche preoccupati di aggiungere nulla. Si sa, noi donne siamo persone semplici, se già dobbiamo scegliere tra due colori di smalto andiamo in tilt, quindi meglio semplificarci la vita. Così almeno dal giornalaio, con la nostra gonna a ruota, il golfino di cachemire, il girocollo di perle possiamo semplicemente chiedere: per me il mio MAGAZINE. Dentro immagino articoli sulla dieta della papaya, su come preparare un arrosto perfetto per quando il capo di nostro marito viene a cena a casa, su come far crescere le gardenie in giardino e sui tagli di capelli ispirati a Jakie O. Sì, perchè di sicuro una foto così deve provenire dagli anni ’60, mi rifiuto di pensare che sia stata scattata oggi.
E invece.
E invece è proprio di oggi. Ma dopotutto se troviamo ancora gli ovetti con le sorprese per lui e per lei, il dentifricio da uomo (giuro, esiste), se i rasoi per maschi identici a quelli per femmine solo che blu anzichè rosa costano la metà , se gli assorbenti (ma anche i tamponi interni e le coppette) sono tassati come beni di lusso, se tutti ti chiedono come mai tu non vesta tua figlia di rosa visto che è femmina, o se al contrario ti chiedano come mai metti un body lilla a tuo figlio, è perchè in fondo la mentalità, qui da noi, è ancora così, impregnata di maschilismo.
E’ per questo che nei consigli di amministrazione le donne sono sempre in minoranza.
Che in politica le donne sono circa il 30% rispetto agli uomini.
Perchè si pensa ancora che ci siano cose da uomini e cose da donne, cose per cui noi non siamo portate, che sono troppo difficili. Spesso gli stessi maschi, pretendono di spiegarci cose che sappiamo benissimo. Questa cosa si chiama mansplaining.
Purtroppo, credo che per ora la nostra battaglia contro il maschilismo non sia ancora vinta. Ma lo sarà. Io intanto compro i Lego a mia figlia e metto il body rosa a mio figlio.
Un piccolo passo per me, un grande passo per l’umanità.
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