Sono a casa da poco, dopo due giorni passati a casa dai miei genitori.
Ho retto bene finchè non mi sono accorta che mia madre tiene il limone in frigo dentro ad un contenitore a forma di limone, ha le scarpe riposte dentro a scatole ognuna con un’etichetta che le identifica per genere e tipo e conserva ancora in solaio la mia collezione di carte veline che avvolgevano i mandarini e le arance negli anni ’70.
A quel punto, rendendomi conto che nel mio armadio non ho ancora finito tutto il cambio di stagione e vi convivono le pinne da sub con i doposci, ho avuto un crollo nervoso.
Mater semper certa est, filia incertissima.
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