La scimmia vince contro “Che sia benedetta”di Fiorella Mannoia che non se lo aspettava proprio.
Quando si è trovata in finale con due perfetti sconosciuti, uno con un nome che sembrava un formaggio con i buchi e l’altro noto a tutti come “quello che canta con la scimmia” la Mannoia era matematicamente certa di avercela fatta a vincere Sanremo.
Pensavamo tutti che avrebbe vinto lei, persino Wikipedia l’ha nominata vincitrice che il festival non era ancora terminato.
40 anni di carriera, tanti applausi, una canzone modesta al punto giusto, testo populista quel che serve. Diciamocelo: doveva vincere lei.
E invece, al duello finale “Mannoia contro la scimmia”, ha vinto la scimmia.
La faccia di Fiorella alla conferenza stampa del Dopofestival diceva tutto: «Sto qui perché sono una signora… Ma come cazzo avete fatto a far vincere la scimmia?…!!!!».
Sarà dura per lei metabolizzare questa sconfitta. E non solo perché chi arriva secondo è il primo dei perdenti.
Perché dopo aver collezionato un numero infinito di premi della critica, degli addetti ai lavori, di quelli che di musica se ne intendono, lei un cazzo di Festival popolare della canzone italiana lo avrebbe vinto volentieri.
Dopo una carriera come la sua ci stava.
E invece ha vinto la scimmia.
Questo è stato un stato un festival animalista.
Per la Mannoia più che per tutti, perché non solo ha vinto la scimmia ma poi deve anche aver tirato più d’un porco.
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