The Duke of Cambridge with Prince George and Princess Charlotte arriving at the Lindo Wing at St Mary's Hospital in Paddington, London where the Duke's third child was born on Monday. (Photo by Kirsty O'Connor/PA Images via Getty Images)
In questi giorni si festeggia il compleanno di Camilla Parker Bowles, contrastata moglie di Carlo D’Inghilterra, nonché Duchessa di Cornovaglia, e sappiamo quanto si sprecheranno le battute sui banchetti a base di biada.
A proposito di ricorrenze: avete idea delle regole ferree di protocollo alle quali debbono sottoporsi i nipotini a Corte, e non solo durante le feste comandate?
Il principe George, la principessa Charlotte e il neonato Louis, in quanto componenti della famiglia reale, anche se molto piccoli, non hanno la stessa libertà degli altri bambini e non sono esentati dal rispettare la severa etichetta imposta nei secoli dalla famiglia.
Non potranno avere soprannomi o nomignoli
I royal babies non possono avere soprannomi e devono essere chiamati con il loro nome completo (non oso immaginare la fatica che deve fare la nonnina a ricordarseli tutti). Niente vocina tenera della mamma tipo pucci pucci micio micio, niente bua, o babau, o giochino del cucù, sia in pubblico che in privato. Difficile resistere alla tentazione, anche e soprattutto da parte di Kate (oddio, in effetti, se pur bellissima, l’aria da gendarme della gestapo col tempo l’ha assunta, eh!
Abbigliamento rigoroso
Niente vestitini di Peppa Pig o Batman (in effetti fanno un po’ cagare in generale, va detto), il codice di abbigliamento è ferreo: colori sobri e pochi fronzoli (non è sbagliatissimo, dài: a volte si vedono bambini agghindati come alberi di Natale o carretti siciliani, mancano solo i regali appesi e i sonagli). Pensate che il Baby George è obbligato a indossare pantaloncini corti per tutto l’anno, anche in inverno, fino all’ottavo compleanno, mentre Charlotte può permettersi vestitini, cardigan (cardigaaaan? Lo portava mio nonno sulla sedia a dondolo davanti al caminetto acceso) e collants, ma mai un paio di pantaloni, se non per fare ginnastica o partecipare a eventi sportivi, ma sempre e rigorosamente di giorno.
Natale
Regali zero. Sì, avete letto bene. Per seguire un’antica tradizione tedesca, i regali vengono scartati solo e rigorosamente alla vigilia. Se un parente o un amico ritardatario arriva col pacco il giorno di Natale, questo verrà scartato l’anno successivo, anche se scade o passa di moda.
Pasti
Quando la regina mangia l’ultimo boccone, anche i bambini dovranno finire il pasto (se per caso uno ha ancora fame si arrangia, e guai a fare bizze, altrimenti sono rimproveri severi). Considerato che è sicuramente vietato ingozzarsi a tavola, immagino che si alzino e vadano in cameretta a scofanarsi le scorte di dolciumi nascoste nel pupazzo di pezza.
Istruzione
Fondamentale è la conoscenza delle lingue. Sia mai che crescano nell’ignoranza come i politici o i conduttori televisivi italiani, abbonati alle figure di merda nei confronti degli stranieri, nelle occasioni di incontri istituzionali internazionali.
Social
Severamente vietato fare uso dei social e tantomeno scattare selfie (questa legge la estenderei a tutta l’umanità). I bambini di Corte non possono appartenere al popolo feisbucchiano o twitteriano, al massimo possono giocare fra di loro o con le tate, e mi sembra una legge sana universale da rispettare (peccato che non possano fruire dei nonni, patrimonio umano del pianeta).
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