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La dura vita del Royal Baby

In questi giorni si festeggia il compleanno di Camilla Parker Bowles, contrastata moglie di Carlo D’Inghilterra, nonché Duchessa di Cornovaglia, e sappiamo quanto si sprecheranno le battute sui banchetti a base di biada.

A proposito di ricorrenze: avete idea delle regole ferree di protocollo alle quali debbono sottoporsi i nipotini a Corte, e non solo durante le feste comandate?
Il principe George, la principessa Charlotte e il neonato Louis, in quanto componenti della famiglia reale, anche se molto piccoli, non hanno la stessa libertà degli altri bambini e non sono esentati dal rispettare la severa etichetta imposta nei secoli dalla famiglia.

Non potranno avere soprannomi o nomignoli
I royal babies non possono avere soprannomi e devono essere chiamati con il loro nome completo (non oso immaginare la fatica che deve fare la nonnina a ricordarseli tutti). Niente vocina tenera della mamma tipo pucci pucci micio micio, niente bua, o babau, o giochino del cucù, sia in pubblico che in privato. Difficile resistere alla tentazione, anche e soprattutto da parte di Kate (oddio, in effetti, se pur bellissima, l’aria da gendarme della gestapo col tempo l’ha assunta, eh!

Abbigliamento rigoroso
Niente vestitini di Peppa Pig o Batman (in effetti fanno un po’ cagare in generale, va detto), il codice di abbigliamento è ferreo: colori sobri e pochi fronzoli (non è sbagliatissimo, dài: a volte si vedono bambini agghindati come alberi di Natale o carretti siciliani, mancano solo i regali appesi e i sonagli). Pensate che il Baby George è obbligato a indossare pantaloncini corti per tutto l’anno, anche in inverno, fino all’ottavo compleanno, mentre Charlotte può permettersi vestitini, cardigan (cardigaaaan? Lo portava mio nonno sulla sedia a dondolo davanti al caminetto acceso) e collants, ma mai un paio di pantaloni, se non per fare ginnastica o partecipare a eventi sportivi, ma sempre e rigorosamente di giorno.

Natale
Regali zero. Sì, avete letto bene. Per seguire un’antica tradizione tedesca, i regali vengono scartati solo e rigorosamente alla vigilia. Se un parente o un amico ritardatario arriva col pacco il giorno di Natale, questo verrà scartato l’anno successivo, anche se scade o passa di moda.

Pasti
Quando la regina mangia l’ultimo boccone, anche i bambini dovranno finire il pasto (se per caso uno ha ancora fame si arrangia, e guai a fare bizze, altrimenti sono rimproveri severi). Considerato che è sicuramente vietato ingozzarsi a tavola, immagino che si alzino e vadano in cameretta a scofanarsi le scorte di dolciumi nascoste nel pupazzo di pezza.

Istruzione
Fondamentale è la conoscenza delle lingue. Sia mai che crescano nell’ignoranza come i politici o i conduttori televisivi italiani, abbonati alle figure di merda nei confronti degli stranieri, nelle occasioni di incontri istituzionali internazionali.

Social
Severamente vietato fare uso dei social e tantomeno scattare selfie (questa legge la estenderei a tutta l’umanità). I bambini di Corte non possono appartenere al popolo feisbucchiano o twitteriano, al massimo possono giocare fra di loro o con le tate, e mi sembra una legge sana universale da rispettare (peccato che non possano fruire dei nonni, patrimonio umano del pianeta).

Avete capito come sono messe ‘ste pòere creature? Adesso ho capito: quando vengono immortalati nelle foto mentre salutano, la didascalia giusta non è ‘Ciao Povery’, ma ‘Heeeeelp! Portatemi viaaaaaaaaaa’

Lucilla Masini

Lucilla Masini, nata a Lucca di cuore toscano, donna mancata, medico mancato, arredatrice forzata, umorista per vocazione.

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Lucilla Masini

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