Lo dico subito: questa cosa qui che sto per dire non fa ridere.
Casomai fa piangere.
E non piangere di commozione, di gioia, di emozioni. Fa proprio piangere perché la situazione fa cagare.
È triste la situazione delle donne. In Italia, nel mondo, qui nel mio ufficio alla scrivania accanto.
Iniziamo col dire che il coordinamento Non una di meno viene dalla coalizione argentina Ni Una Menos, nata come mobilitazione contro la violenza di genere.
(Avete mai notato che i nomi sudamericani sono già pieni di pathos da soli? Già ti dicono che c’è da piangere e contorcersi. Come le soap operas, che dici: “telenovelas” ed è già tutto un fazzoletto smoccolato. Manuela… Topazio… Los ricos también lloran – che poi è Anche i ricchi piangono… bei tempi quando tutte volevamo essere Verònica Castro e Grecia Colmenares – under 30 prego astenersi da facce interrogative).
Comunque, tornando a bomba, oggi è l’8 marzo e Ni una menos/Non una di meno ha organizzato (praticamente in tutto il mondo) un grande sciopero generale (delle donne/con le donne) con 8 punti di riflessione:
Nenna
Lanciamo la catena di Sant’Antonia ..basta discriminazione sessiste, d’altronde noi donne non siamo forse l’anello forte?