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Jane Fonda, io da grande voglio essere te

Io Jane Fonda l’ho scoperta tardi, lo ammetto.

Certo, sapevo chi fosse, come chiunque viva in un mondo dotato di internet, ma come attrice l’ho scoperta davvero tardi. La sua conoscenza l’ho fatta con Grace e Frankie, una serie tv su Netflix. Lei è Grace, bellissima settantenne con marito e due figlie, dirige una società di prodotti di bellezza e appartiene all’upper class californiana. Ha un’amica, Frankie moglie del migliore amico di suo marito, hippy non pentita, pittrice, vegana, buddhista, quanto di più lontano da Grace. Loro due hanno una cosa che le accomuna. I loro mariti si amano. Sì, sono gay. E un giorno sbarellano le carte in tavola, lasciano le mogli e vanno a vivere insieme. Una qualsiasi altra coppia di signore, superati i 70 e di colpo divorziate, probabilmente si darebbero al catechismo per adulti, al crochet, al massimo a un torneo di canasta, incolpandosi, confessandosi in chiesa e ingozzando i nipotini di pasta al forno o torte di mele.

Non loro.

Loro no, se ne vanno nella casa sulla spiaggia di Malibù che le due famiglie avevano comprato insieme, salutano tutti e iniziano a godersi la vita. Non si fanno mancare niente, martini, gin tonic, shopping, fughe romantiche, avventure d’amore, trombamici. Si inventano un lavoro nuovo, disegnano, producono e vendono vibratori ergonomici per donne con l’artrite. E fanno il botto. Jane Fonda svetta con la sua eleganza, le sue camicie perfette, quel fisico statuario che io non avevo nemmeno a vent’anni. A un certo punto inizia ad indossare un tutore e il bastone da passeggio ed è più figa di una ragazzetta qualsiasi che si fotografa il culo a Mykonos.

Jane Fonda non è solo bella, lei è proprio figa. E c’è una differenza. La donna bella è quella bella e stop. La donna figa è quella che nella sua vita si può prendere il lusso di guardare tutto e tutti e dire: embè? Ho 81 anni e mi sono fatta arrestare, e allora? E lo fa a Washington, con un meraviglioso cappotto rosso un basco in testa. Fiera e orgogliosa.

Niente, qui non ci sono altre cose da dire.

Io da grande voglio diventare Jane Fonda.

Ma pure adesso, io voglio essere Jane Fonda.

Tranne che per l’aerobica, quella proprio non mi piace.

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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