Per la saga “parrucchiere scansate” oggi proviamo un nuovo impacco, che ridonerà corpo e luce ai nostri capelli.
Mi piacerebbe potervi scrivere che riempirà le vostre doppie punte, che riparerà i vostri capelli danneggiati, che permetterà di nutrire il fusto dei vostri capelli come i rami di un albero e, come i rami di un albero essi cresceranno forti e rigogliosi… ma vi direi un sacco di cazzate e mentirei sapendo di mentire.
Anche perché i capelli sono roba morta. Ma a noi questi cadaverini sulla testa ci piacciono tanto e quindi ce ne prendiamo cura, (come faceva Anthony Perkins in Psyco con sua madre impagliata) e, siccome siamo in quarantena e i parrucchieri sono chiusi, lo facciamo a casa nostra. IN CUCINA.
Procediamo oggi con un impacco nutriente usando olio d’oliva e miele.
Prima di cominciare devo darvi una notizia che potrebbe alterare certi equilibri:
Potete sostituire l’olio di oliva con olio di cocco oppure olio di mandorle. Vi sconsiglio quello di ricino perché è molto viscoso e appesantisce particolarmente le lunghezze. L’olio di ricino lo possiamo usare solo in cute per fortificare i follicoli.
L’ impacco di oggi si può fare una volta ogni due settimane o ogni tre, per evitare di fare casino e avere uno spiacevole effetto rebound. Less is more!
Ingredienti (capelli alle spalle):
Procedimento:
Scaldate a bagno maria l’olio di oliva unito al miele, fate in modo che il composto diventi tiepido.
Tra che prendete l’olio, pulite la bottiglia che si unge sempre, prendete il miele e lo versate, ripulite il ripiano dove è colato il miele (che non si capisce perché cola sempre quel maledetto) so passati ‘na decina di minuti. Dai.
Una volta che il composto è tiepido procediamo l’applicazione.
Mettete su una musica rilassante che fa tanto figo.
Inumidite cute e lunghezza (gli oli vanno sempre usati con i capelli bagnati) e “pucciate” i polpastrelli del composto appena creato. Massaggiate tuuuutto il capo con movimenti circolatori, in un senso e nell’altro, dolcemente. Come fossero carezze. Chiudete gli occhi… Visualizzate i pascoli, distese di prati, le vacche… oppure immaginate il mare e il dolce massaggio che vi fa quando fate il morto a pelo dell’acqua sentendovi parte dell’immenso.
Giusto un attimo prima che arrivi l’onda che vi fa bere quella chilata di sale. Immaginate, godete di questo momento (anche perché con tutta probabilità è l’unica cosa che possiamo fare quest’anno) .
Andate avanti così per circa 5 minuti, ma anche 6. Volendo anche 7. Fino ad un massimo di 10 minuti se no poi vi cadono i capelli.
Dopo la cute passate alle lunghezze, ciocca per ciocca, dopo aver inumidito le mani con il composto procedete a impaccare le lunghezze. NON ESAGERATE. Le mani dovranno essere inumidite, non bagnate di olio, altrimenti non riuscirete a toglierlo neanche con l’acqua ragia.
Probabilmente ne avanzerà un po’. E vabbè, mettetelo al buio e ce lo avete pronto per la prossima volta.
Se avete una spazzola di setole di cinghiale (o finto cinghiale come la mia) potete spazzolare in modo da distribuire meglio l’olio su tutti i capelli.
Finito?
Fate una treccia, ‘na crocca, ‘na cipolla e tenete in testa un’oretta, massimo due.
Per lavare via l’olio vi consiglio questo trucchetto (madò quante ve ne sto a dire oggi???): sciacquate i capelli, mettete del balsamo e lavate come fosse shampoo, massaggiate su tutta la nuca (quando vi sembra che non ci sia consistenza del prodotto sotto le mani, aggiungete dell’acqua e procedete con il lavaggio), risciaquate. Dopo questo passaggio procedete con shampoo e balsamo normali.
Se vi sentite particolarmente audaci, potete fare l’ultimo risciacquo con acqua fredda e un mezzo cucchiaino di aceto (lucida il capello).
Sono unti? VI AVEVO DETTO DI NON ESAGERARE CON L’OLIO MANNAGGALLAMISERIAHHHH!
Sono belli e setosi? Vero?
Proviamo un’altra cosa? Dai…
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