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“Ciao sono Chicca, e sono 11 giorni 9 ore 15 minuti e 21 secondi che aspetto il corriere. 22…23…24…”.
(Coro) “CIAO CHICCA!”.
Terapista : “Raccontaci cosa provi Chicca”.
“Ansia. Non ho il portiere…”.
Segue mormorìo. Qualcuno si alza e viene ad abbracciarmi. Qualcun altro mi accarezza la spalla e non riesce a trattenere la commozione.
“Mi dispiace…”.
“Grazie”, rispondo io con gli occhi lucidi.
“Ma allora perché hai acquistato online, buondio?”
“Non lo so, era un sabato pomeriggio, ho pensato: che vuoi che sia, lo fanno tutti, posso farcela, e invece… c’è stata Pasqua, Pasquetta, la pioggia di detriti spaziali, lo sciopero dei coltivatori diretti, la primavera, l’ora legale, la nascita di Leone Lucia, e niente… siamo passati ad un’altra era geologica ormai, e il pacco non è arrivato.
Non riesco ad uscire di casa.
C’è sempre la fila al supermercato, e non c’è tempo e non c’è spazio e mai nessuno capirà…
Ieri a pranzo abbiamo mangiato le ultime uova di cioccolato, le ho spalmate sul pane secco, le mie bambine lo volevano al latte ed io non sono riuscita ad accontentarle, mi era rimasto solo quello fondente…”.
Singhiozzo.
“Scusate…”.
“Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti. Hai tracciato il pacco?”.
“Ci provo, ma è da 5 giorni che mi dice IN TRANSIT”.
Ma verso quale galassia? E ci sarà qualcuno che prenderà il pacco per me laggiù, nell’infinito chitemmuorto stellare? Mi sento confusa. In transit pure io. Sai, sono sempre stata molto empatica come persona…
Dovrei lavarmi i capelli a questo punto, ma ho paura che magari LUI arrivi mentre sono in bagno, che se ne vada via subito e che mi lasci il collo in un capannone della periferia di Culonia e io non possa averlo mai più. Ho avvisato il mio vicino, ma lui crede che io mi chiami Elena, e quindi è tutto inutile…”.
“Capisco. Per te ci vuole il metodo sticazzi”.
“Cioè?”.
“Prendi l’ansia, buttala fuori, svuota la mente, e ricomincia a vivere. Esci, vai. Tranquilla”.
“Si ma il corriere?”.
“Tornerà. Tornano sempre”.
“Sticazzi”.
“Ecco, brava. Vedi che già funziona?”.
Mi alzo tutta sudata e vado in cucina a fare il caffè.
Che sogno angoscioso, accidenti. Sembrava così reale.
Mi siedo vicino al citofono con la tazza in mano e inizio la mia nuova strepitosa giornata tra il muro e la porta d’ingresso.
Ah, che senso di pace.
Già.
Prendo un altro maalox, dai.
Che comodità comprare sull’internet.
Fantastico.
Meno male che non sono una tipa ansiosa, altrimenti sai che casino sarebbe.
Ma funzionerà il campanello?
#iltuoordineèstatospedito[:]
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