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serie tv
Ed eccoci al secondo appuntamento del Prontuario delle serie tv. Ovvero: quali sono le serie che porterei nel futuro? Quali sono le serie che consiglierei di guardare ai miei figli e in generale ai posteri? E soprattutto: Come, dove e quando vanno guardate?
Note
-Il prontuario è sempre aperto ad aggiornamenti.
-Il prontuario non vuole essere un giudizio o una classifica: è solo la lista personale delle cose che finora ho amato di più.
-Alcune serie del prontuario non sono finite
-Il prontuario è soggetto a modifiche e chissà, magari fra altri dieci anni, cambierò idea su tutto.
Tranne su una cosa: Mr Big.
Mr Big vince su tutto. (e, ahimé, pure il mio masochismo, lo so)
In questo appuntamento scopriremo meglio Mr Big. Intanto, partiamo da Lost.
Lost
Come
Seduti. Seduti con quadernetto per gli appunti, per segnare l’infinità di nomi, cose, luoghi, animali, città…
Cellulare spento, per carità, già dovrete concentrarvi sugli appunti.
Dove
In casa, con un tavolino accanto per scrivere sul quadernetto e la luce accesa per vedere cosa scrivete. A meno che non siate abituati agli appunti all’università, allora lì siete liberi, siete degli eroi. Meglio non guardare questa serie da soli. Se siete furbi, guardatela con uno più attento e che ha memoria e voglia di rammentarvi fatti, date e dettagli che vi sarete persi per sbavare dietro a Sawyer- ammettetelo-
o all’altra, quella che era sempre “I’m so sorry”: Kate.
Quando
All’inizio i tempi sono lenti. Una, due puntate alla volta.
La massa di nozioni richiede tempo per assimilare. Come all’università, appunto.
Verso la terza/quarta stagione vi convincerete di aver capito tutto e macinerete puntate su puntate per il gusto di scoprire che avevate ragione, avevate capito tutto.
Alla quinta stagione, scoprirete che, in effetti, non avevate capito un cazzo.
Ripeto: come all’università.
Smarrimento. Attacco di panico. Crisi di pianto. Abbracci con il compare che ha guardato con voi la serie. Ecco perché vi dicevo che è meglio non guardarla da soli.
Finale
Fase della negazione. Dopo aver preso a calci la sedia, ingoiato il quadernetto degli appunti, foglio dopo foglio, vi butterete a terra, neanche più sul divano, avrete una crisi che le tarantolate vi fanno un baffo, comincerete a parlare con Lost come se fosse una persona, nella fattispecie un ospite particolarmente rompipalle che non si decide ad andarsene “Lost, falla finita, devi finire, Lost, devi arrivare alla fine, bastaaaa”
Insulti.
L’ultimissima puntata vi vedrà stile Bob Geldof in The wall , sarete “comfortably numb”, ad aspetterete solo il momento in cui la serie vi deluderà.
E lo farà.
Ohhh se lo farà.
Ma va vista. Per ricordarsi sempre cosa non si è in grado di sopportare.
Effetto collaterale
Vi guarderete indietro, ripenserete a come, dove, quando, perché Lost.
E capirete che il modo in cui avete guardato Lost è la metafora della vostra triste vita. Universitaria. E non.
Sex and the city
Come
Sole o in compagnia di donne. (Perché pare sia apprezzato quasi sempre da donne)
Comode ma anche scomode, in piedi, mentre cucinate. Carrie recita dagli anni 90 sul tacco 12 voi potete fare la fatica di guardare la serie anche senza stare comode sul divano, no?
Cellulare acceso per commentare con le amiche che non sono presenti.
Dove
In casa, sul tablet, in treno, sul cellulare, in bagno, Sex and the city parla di sesso, uomini e scarpe: è universale, sta bene ovunque.
Quando
Sempre. Vedi il ‘dove’. Consigliatissimo avere delle puntate o piccoli frame da consultare all’occasione, tipo “Cosa fece Carrie in questa occasione?” “Cosa le suggerirebbe Miranda?” “E, soprattutto: perché non sono un po’ più Samantha nella vita?”
Finale
Viva le donne, l’amore, lo shopping, i soldi -che non s’è capito come fa a campare Carrie, soprattutto all’inizio, ma va bene uguale- che bello <3
Nonostante i due film girati post serie, non smetterete di amare Carrie, Samantha, Miranda Charlotte. Mr Big <3 che bello <3. Oramai senza una ragione li considererete amici.
Effetto collaterale
Sì, ci si instupidisce, un pochetto.
Comincerete a discutere con le amiche su chi è chi: io sono Carrie, tu sei Miranda, tu sei Samantha “Oh, ma come Samantha? Puttana ci sarai tu” Litigherete.
Poi passerete all’analisi dei relativi maschi delle protagoniste.
Quella che guarda al ‘sodo’ -e non è un gioco di parole casuale- e tifa per Smith, quella che guarda al concreto e razionale e tifa per Harry, la masochista che tifa per Mr Big -eccomi- e la pazza, l’assassina: quella che tifa per Steve. Come si fa a tifare per Steve?
“Ma come? Steve è un tipo tranquillo, tanto caruccio, buono, c’è sempre per lei… ” “Appunto”
Non si vedeva tanta verve dai tempi di Sailor Moon e “Io sono Sailor Mars” e “Io sono Sailor Venus” “Ma che sfigata, ti piace Sailor Mercury (- eccomi di nuovo – )
Vi prenderete a capelli.
Ma poi andrete a fare shopping insieme e tutto tornerà nella norma.
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