Finalmente ci siamo, stiamo per andare in vacanza, quasi tutto è pronto, ma ci resta da affrontare un ultimo, insidioso ostacolo, il “prima delle ferie”.
Il prima delle ferie non è né un mese preciso né tantomeno ha una durata definita, è piuttosto un sentimento (di ansia) che inizia ad accompagnare una serie di persone quando iniziano ad intravedere in lontananza, ma non così tanto lontano, l’agognato traguardo delle ferie estive.
Sarà un retaggio dei bei tempi andati della scuola, quando era l’estate a segnare la fine di un anno e di un percorso, allo stesso modo le ferie estive si portano dietro quella sensazione di aver chiuso un altro ciclo, di un percorso portato a termine (di che? mi chiedo io), “è stato bello, ci vediamo, tanti saluti”.
E così, di fronte a queste aspettative così elevate, il prima delle ferie diventa un vero incubo, una corsa a ostacoli per concludere tutto quello che, non solo da inizio anno, ma dall’inizio della vita, non si è riusciti a fare.
Ognuno realizza che ha cose da concludere, attività da fare, persone da vedere, tutto ASSOLUTAMENTE PRIMA DELLE FERIE.
Quindi inizia questa gara di ansia, specialmente per quelli il cui prima delle ferie arriva prima del tuo, perché tu, anche se è agosto, fanno 40 gradi, non si respira, la macchina non riesce a partire perché le gomme si sono fuse e sono un tutt’uno con l’asfalto, hai deciso di essere stoico e di fare la partenza intelligente, magari direttamente a Novembre, con il fresco.
Non so, forse la gente pensa che in quindici giorni, ripeto QUINDICI GIORNI, possa scatenarsi una apocalisse, che con il caldo uno possa dare di matto e decidere di dare una svolta alla sua vita rimanendo per sempre nella meravigliosa località delle proprie vacanze… via, meno male che il massimo che mi posso permettere è l’ombrellone al bagno Miramonti, altrimenti capisco che la tentazione sarebbe stata forte.
Insomma, sono due, per i più fortunati tre, settimane di vacanza, non occorre fare il bilancio delle proprie mancanze e decidere che bisogna sistemare tutto e subito, dal cambio di stagione che non hai ancora finito di fare all’imbiancatura di casa, che così mentre sei via asciuga.
Comunque ognuno ha il diritto di vivere il proprio prima delle ferie come meglio crede, il problema è affrontare il prima delle ferie degli altri!
Ci sono i clienti: quelli che sentono il bisogno di farsi vedere operativi fino all’ultimo (o solo all’ultimo?) e ti scaricano addosso la loro ansia. Di solito spariscono per mesi, e poi spuntano all’improvviso chiedendo “oh, ma ce la facciamo a finire prima delle ferie?” – che poi, quello che mi chiedo, a che cavolo serve che io finisca una cosa che non userai, perché guarda un pò, vai in ferie? Tranquillo, la finirò prima delle ferie… di Natale.
Poi, gli amici: “oh vediamoci prima delle ferie, così ci salutiamo”. Così inizia questo circolo infinito di aperitivi, apericene, dopocene, spuntini di mezzanotte e pre-alba di saluti con gli amici, da quelli con cui ti vedi ogni giorno, che evidentemente non possono reggere questo periodo di separazione forzata, a quelli che hai visto l’ultima volta, fammi pensare? Ah si, nel “prima delle ferie” dell’anno scorso.
Infine vengono i colleghi: li vedi che si preparano ad andare via. I più saggi hanno sospeso già le attività almeno un mese prima delle ferie, in modo da non creare problemi dell’ultimo minuto giusto prima di partire. Altri invece adottano la tecnica “lancia la bomba e scappa”. Li vedi che da una settimana lavorano a una email con oggetto “cose rimaste da fare”, che tengono li, in bozza, in attesa. Ad un certo punto, con già la borsa in mano, in piedi con un piede fuori dalla porta, premono il tasto invio e con scatto da centometrista escono dal tuo campo visivo. Un segnale acustico ti annuncia l’arrivo di una mail, guarda un pò, con oggetto “cose da fare”. Quando rispondi ”e dovrei farlo io?” come tutta risposta ricevi questo:
Te lo farei vedere io il “keep calm”! Ma lasci perdere, tanto, prima o poi, toccherà anche a te andare in ferie e la vendetta sarà tremenda MUAHAHAHAHAHAHAH (scusate, è il caldo).
E io, come passo il mio “prima delle ferie”? Beh, visto che andrò in ferie il giorno esatto in cui tutti i miei colleghi rientreranno, impiegherò il tempo allentando le viti alle sedie e sabotando scrivanie, e visto che non ho più amici da vedere perché saranno già andati via, mi godrò la solitudine e il silenzio della città che ormai si è svuotata. Un ultimo guizzo creativo? Beh, un articolo per Syndrome prima delle ferie non lo scrivi?
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