Ne sentivamo la mancanza. Un nuovo Reality sui canali di Mamma Rai: Il Collegio.
Ovviamente non è farina del sacco italiano, ma è un format inglese. Non sia mai che tiriamo fuori idee originali, noialtri. E sì che ne avremmo tutte le capacità. Ma si sa: fino ai tempi supplementari e senza pepe al culo, gli Italiani sono pigri.
Lo scopo del programma è questo: buttare un gruppo di adolescenti, a quanto pare viziatissimi e ignoranti come capre, in un collegio con metodi d’altri tempi, professori e sorveglianti cattivi come la peste, duri come il marmo e sicuramente con un fiato puzzolente da accoppare una marmotta a distanza. Dickens, spostati.
Perché? Esperienza formativa, dice. Per far capire ai ragazzi di oggi quanto sono fortunati a potere cazzeggiare a scuola, fra un cellulare e un tablet, fra una play station e quintalate di merendine piene di zucchero e olio di palma? Mah, chi lo sa. Può darsi.
Ripenso a Gli Sdraiati, di Michele Serra e questi ci ricadono proprio in pieno. Anzi, oltre. Più che sdraiati direi stravaccati. L’ode al disimpegno.
Quando c’era luuuuui, no, volevo dire, un tempo sì che si studiava davvero, sì che l’alimentazione era corretta. Mica come ora. Iniziare la giornata con una bella cucchiaiata di olio di ricino, ah, ti rimetteva in pace con il mondo.
La cosa che mi lascia basita di più, e sì che io adolescente lo sono stata e ho anche studiato in uno dei licei più duri del mondo ( il Liceo Classico Dante di Firenze ), è che questi ragazzini si sgomentano per delle gran boiate: aggiustare il taglio dei capelli è equiparabile a perdere una mano saltando su una mina; sapere dove si trova Aosta, o Catanzaro, o qual è la capitale d’ Italia è come chiedergli di scalare nudi al freddo e al gelo l’Himalaya. I tortellini in brodo, poi, uh, per carità, piuttosto digiuno. Rifarsi il letto? Difficile come stare nello spazio per la Cristoforetti. Un’impresa quasi impossibile.
I sorveglianti e i professori ( sempre ammesso che lo siano davvero, e che non siano attori prezzolati, cosa di cui siamo quasi certi ) cercano di non farsi ballare la palpebra superiore dell’occhio destro, e di tenere testa a faccette presuntuose, sguardi di sfida, musi lunghi e arroganza diffusa.
Ogni tanto qualcuno chiama a casa in lacrime: “ Papino, mammina, mi stanno torturando “. Se in quel momento fai lo sbaglio di farti prendere dai nervi e cambiare un attimo canale, e di là c’è uno speciale sui bambini morti in Siria, ti viene da entrare nel televisore e prenderli tutti a calci nel culo, i collegiali ( o pseudo tali ).
Non so quanto servano, oggi, quei metodi. Ordine, disciplina, obbedienza, regole, rigore. Se davvero ti temprano e ti preparano alla vita. Mah. Probabilmente no, e ti incattiviscono ancora di più. Però inizio a nutrire dei sani dubbi anche sui metodi scolastici e genitoriali assorbiti fino a ora dai ragazzi del reality.
Si spera sempre che la vita faccia crescere e maturare, in qualche modo. Sennò, davvero, se questa è la nostra gioventù, il nostro futuro, siamo messi davvero di merda.
Oddio, che poi, a voler essere sinceri, anche gli adulti non fanno ben sperare: Gasparri ha fatto gnè gnè gnè perché il reality è girato al collegio Celana, vicino Bergamo. Bergamo è amministrata da Gori, renziano, e Gori è anche cofondatore di Magnolia, la casa di produzione del programma.
Che dire. Anche se si tratta di tortellini in brodo conditi all’olio di ricino, è tutto un magna magna.[:]
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