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Mia figlia mi ha invitata all’ultima riunione del corso di preparazione al parto, riunione aperta, oltre che ai partner, anche ai nonni.
Ci sediamo dietro, mentre le coppie si mettono, come sempre, in semicerchio con la psicologa, che dopo farà lo stesso con noi.
Che belle che sono, tutte con la panciona e il compagno per mano. Le guardo piena di tenerezza e penso: “Che carini i papà di oggi, che vanno sempre alle riunioni anche loro!”.
Il mio occhio cade sulle ultime due ragazze, sono sole, non hanno nessuno vicino ed infatti si tengono per mano. “Poverine – penso – avranno affrontato la gravidanza da sole? Saranno ragazze madri? Oppure semplicemente il papà non è potuto venire?”.
Ma la psicologa, parlando, fa un cenno alla situazione particolare di Ada e Michela e dal discorso che fa mi sembra di capire che sono ragazze omogenitoriali.
Ok, non ci avevo pensato – lo ammetto – ma perché le loro compagne non sono venute? Sarebbero dovute venire anche loro, sarebbe stato bello vederle insieme alle loro partner e ai nonni!
Mentre penso al vantaggio di essere donne rispetto alle coppie maschili, perché comunque una donna può almeno partorire il figlio di una delle due, si alzano tutti e dobbiamo sederci noi nonni.
C’è un intervallo e quindi, spinta dalla curiosità, chiedo a mia figlia, con l’ aria di quella che ha capito tutto: “Perché le compagne di Ada e Michela non sono venute? Non mi dire che si vergognano o che loro non hanno voluto!”
Mia figlia con l’aria scocciata: “Mamma…ma non hai visto che si tenevano per mano?”
“Sì, poverine, per farsi forza a vicenda”.
“No, mamma, sono una coppia: Ada è la compagna di Michela”.
“Ma sono tutte e due incinta! Quindi hanno deciso in contemporanea di avere un figlio, ma….”. Vado in confusione, lo ammetto, perchè in contemporanea? Ognuna penserà al proprio figlio! Non so, c’è qualcosa che non capisco”.
Mia figlia, candidamente e velocemente mi spiega, togliendomi tutti i dubbi:
“Ada porta in pancia un ovulo fecondato di Michela e Michela un ovulo fecondato di Ada. Sono andate a Barcellona per i semi maschili e gli impianti: in questo modo i figli sono proprio di tutte e due! Sono state fortunate perchè non era facile che si verificassero tutte le coincidenze. Partoriranno insieme i loro figli, ognuna quello dell’altra: sono due maschietti. ”
Rimango basita, questa storia dell’inseminazione incrociata e del parto incrociato mi sembra davvero magica. Partorire fa sentire il figlio già proprio e sapendo che è della compagna le farà sentire una vera coppia di genitori!
Guardo le due pancione che vanno via tenendosi ancora per mano e penso a quale grande amore è stato quello per aver preso insieme questa decisione. Donne davvero fortunate![:]
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