I titoli dei brani di Sanremo prevedono il futuro

[:en]Con un’inquietudine e un’ansia pari solo a quelle dei protagonisti di “Le regole del delitto perfetto”, ho notato che le canzoni di Sanremo prevedono il futuro.

Non ci credete? All’inizio non volevo ammetterlo nemmeno io, ma non possono essere solo coincidenze. Guardate qua.

Adriano-Celentano-e-Claudia-Mori-1968-Mond

Prendiamo un anno a caso, il 1970. Al Festival trionfano Mori-Celentano con “Chi non lavora non fa l’amore”, bisticcio di coppia sul fatto che lui sciopera e lei non gliela dà perché la spesa si fa col cash e non col caz.

Beh, sull’onda del brano, proprio nel 1970, in Italia viene approvato il famoso “statuto dei lavoratori” e introdotta la legge sul divorzio. Predizione 1.

Voi direte: sì, ma la legge sul divorzio è stata abrogata nel 1974 col referendum! In effetti proprio quell’anno a Sanremo vinse il brano “Ciao cara come stai?”, tentativo di approccio bonario del marito davanti agli avvocati durante la separazione giudiziale, giusto quel tanto per non farsi lasciare in mutande.

La cosa ha ancora più senso se si pensa che il brano era di Iva Zanicchi, una donna che anni dopo avrebbe plurime volte urlato “Cento! Cento! Cento! Cento!” e infine concluso “Ok, il prezzo è giusto” con un chiaro riferimento all’ammontare degli alimenti. Predizione 2.

Direte: solo un caso! Vado avanti.

Jalisse-Sanremo-1997

Nel 1997 è la volta dei Jalisse con “Fiumi di parole”. E nel 1997 chi vince il Nobel per la Letteratura? Lo strabordante gramelot di Dario Fo, uno che non smetteva di parlare dal 24 marzo 1926. Predizione 3.

Volete il 2011? Eccolo lì Vecchioni che alza il premio per “Chiamami ancora amore”, supplica al limite della dignità che Elisabetta Canalis rivolge a George Clooney, reo di averla lasciata quell’anno senza pietà e senza una canoa per andarsene da Bellagio. Ma almeno con un pinscher nella borsa. Predizione 4.

Modugno_durante_l’esibizione_al_Festival_di_sanremo_del_1958

Ma la cosa più straordinaria è che nel 1958 vince “Nel blu dipinto di blu” e cosa succede nel mondo? Picasso dipinge il Mediterraneo? Viene restaurata la Cappella Sistina? Esonda il Danubio? No, niente di tutto questo.

Nel 1958, mentre Mimmo Modugno canta “Nel blu dipinto di blu”, un simpatico omino belga inventava i Puffi. E qui crolla ogni dubbio. Vi ho fottuto. Predizione 5. Gioco, partita, incontro.

Resta da capire cosa significhi il brano di quest’anno, “Occidentali’s karma” e soprattutto quale sia questo karma.

Provo a pensare: Kim Jong-un è perennemente una minaccia, Xi Jinping una reincarnazione maoista, Erdogan un nostalgico dittatoriale.

In effetti Gabbani ha ragione: con questo scenario, per noi occidentali, ci vuole karma e sangue freddo.[:it]

Con un’inquietudine e un’ansia pari solo a quelle dei protagonisti di “Le regole del delitto perfetto”, ho notato che le canzoni di Sanremo prevedono il futuro.

Non ci credete? All’inizio non volevo ammetterlo nemmeno io, ma non possono essere solo coincidenze. Guardate qua.

Prendiamo un anno a caso, il 1970. Al Festival trionfano  Mori-Celentano con “Chi non lavora non fa l’amore”, bisticcio di coppia sul fatto che lui sciopera e lei non gliela dà perché la spesa si fa col cash e non col caz.

Beh, sull’onda del brano, proprio nel 1970, in Italia viene approvato il famoso “statuto dei lavoratori” e introdotta la legge sul divorzio. Predizione 1.

Voi direte: sì, ma la legge sul divorzio è stata abrogata nel 1974 col referendum! In effetti proprio quell’anno a Sanremo vinse il brano “Ciao cara come stai?”, tentativo di approccio bonario del marito davanti agli avvocati durante la separazione giudiziale, giusto quel tanto per non farsi lasciare in mutande.

La cosa ha ancora più senso se si pensa che il brano era di Iva Zanicchi, una donna che anni dopo avrebbe plurime volte urlato “Cento! Cento! Cento! Cento!” e infine concluso “Ok, il prezzo è giusto” con un chiaro riferimento all’ammontare degli alimenti. Predizione 2.

Direte: solo un caso! Vado avanti.

Nel 1997 è la volta dei Jalisse con “Fiumi di parole”. E nel 1997  chi vince il Nobel per la Letteratura? Lo strabordante gramelot di Dario Fo, uno che non smetteva di parlare dal 24 marzo 1926. Predizione 3.

Volete il 2011? Eccolo lì Vecchioni che alza il premio per Chiamami ancora amore”, supplica al limite della dignità che Elisabetta Canalis rivolge a George Clooney, reo di averla lasciata quell’anno senza pietà e senza una canoa per andarsene da Bellagio. Ma almeno con un pinscher nella borsa. Predizione 4.

Ma la cosa più straordinaria è che nel 1958 vince “Nel blu dipinto di blu” e cosa succede nel mondo? Picasso dipinge il Mediterraneo? Viene restaurata la Cappella Sistina? Esonda il Danubio? No, niente di tutto questo.

Nel 1958, mentre Mimmo Modugno canta “Nel blu dipinto di blu”, un simpatico omino belga inventava i Puffi. E qui crolla ogni dubbio. Vi ho fottuto. Predizione 5. Gioco, partita, incontro.

Resta da capire cosa significhi il brano di quest’anno, “Occidentali’s karma” e soprattutto quale sia questo karma.

Provo a pensare: Kim Jong-un è perennemente una minaccia, Xi Jinping una reincarnazione maoista, Erdogan un nostalgico dittatoriale.

In effetti Gabbani ha ragione: con questo scenario, per noi occidentali, ci vuole karma e sangue freddo.

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Parigicannes

Fin da piccola nasce a Carpi (MO), schiava di un corpo alla Tina Pica. Groucho Marx la ricorda così: "Ilenia? Sì, voleva che lavorassimo insieme a una sceneggiatura ma non sopporterei mai una collega con più baffi di me!"

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Parigicannes

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