Accompagnare i ragazzi in gita nei luoghi manzoniani? Perché no.

-Dai vieni tu che sei giovane

E’ la mia prima volta, le colleghe con cui devo partire sono simpatiche. Ma sì, andiamo!

E’ marzo, farà freddo, l’albergo è vicino a Como, preparo la valigia…accappatoio, ciabatte…che bello , mi danno la camera da sola, io sono freddolosa. Sai che ti dico?Mi porto il pigiamone di pile che mi hanno regalato a Natale, quello tigrato, così sto tranquilla!Questi alberghetti delle gite non saranno ben riscaldati…mi dico , mentre preparo la valigia.

Un tour de force pazzesco, ore ed ore sul pullman, i ragazzi felicissimi ma noi tre prof. sempre in piedi a richiamarli. L’autista isterico che continuamente ci richiama  per andare a richiamare quello che si è alzato, quello che sta mangiando ed è vietato, quello che strilla.

Gli animaletti, così inizio a chiamarli, eccitati dalla novità e dalla gioia non ascoltano proprio, non ubbidiscono. Si scende e si risale agli autogrill, pipì infinite, si conta e si ricontano i ragazzi, immancabile quello che corre dal fondo e vomita, che lo metti seduto vicino a te con la busta e quell’odore nauseabondo che emana ad ogni conato. Due mete inutili, mentre la solita domanda mi assilla:

QUANTO MANCA?A cosa? Grido esasperata. All’albergo, ovviamente, sempre quella la risposta.

Ci arriviamo finalmente, assegniamo le stanze e le chiavi. Corrono come matti, sbattono le porte.

-Tra mezz’ora si mangia, tutti giù-grida la prof.più anziana. Io non ho più voce e ho un mal di testa da morire. Inoltre le ultime quattro ore di seguito seduta mi hanno fatto”incordare” la pancia, soffro di colite. Non vedo l’ora che finisca la cena per distendermi un po’

Ecco, non lo sapevo come funziona.

Saliamo, sono le ventidue e trenta, dice la collega autorevole:

-Un’ora, poi tutti a dormire, perché domani mattina sveglia alle sei che alle sette si parte. Poi ci saluta dicendo: -A dopo-

-Dopo? Boh, io me ne vado a dormire!-penso.

Dormire? Uno sbattimento continuo di porte, aprono e chiudono, rumori, risate, urletti, risate di nuovo.  Esco un attimo e trovo già le altre due a gridare come invasate.

Gli animaletti sfuggono sotto le braccia della collega appoggiata alla porta. Ma quanti erano dentro quella stanza? Sembrano impazziti, corrono, si ammucchiano dentro alcune stanze, non hanno pace, sbattono le porte . L’albergatore sale e ci comunica le lamentele degli altri ospiti tedeschi, figurati…Sembra per un attimo che ci sia un po’ di calma, torno in camera. Doccia e pigiamone, sì ho fatto bene, fa freddino. Mi sono appena sdraiata che sento bussare alla porta. La collega anziana mi dice:

-Tocca a te fare il primo turno-

-Cooosa?-

-Sì, non possiamo stare sveglie tutte e tre tutta la notte, quindi ogni due ore ci diamo il cambio.Questi non smettono se non ci mettiamo a fare le sentinelle nel corridoio –

e mi indica la sedia che troneggia in mezzo al corridoio.

Io col mio pigiamone tigrato la seguo e lei urla ai ragazzi di non uscire più perché chi viene beccato, sarà rispedito a casa.

Le porte si socchiudono ogni tanto solo un attimo per sbirciare e ridacchiare. Io con il pigiamone tigrato corro ma loro  hanno già chiuso. Beh, vi posto la foto dell’unica foto di spalle che mi hanno fatto gli animaletti.

Le ho trovate appese in aula professori al ritorno dal massacro…C’era scritto sotto alle foto: Beh, chi è l’animaletto?

Un collega ridacchiando:- Dai, sono simpatici, però, ‘sti ragazzetti…sono spiritosi!-

-Vaffanculo-gli rispondo-alla prossima col cavolo che mi fregate-

Invece ci sono ricascata…continua