Sono disordinata ma ho un’ammirazione infinita per le persone ordinate. Quelle che “ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”. Quelle che sanno, indifferentemente, dov’è la garanzia della spazzola stira capelli o il 730 semplificato del 2001. Quelle che hanno sempre tutto a portata di mano: una penna, un foglio bianco, oppure, udite udite, una penna e un foglio bianco contemporaneamente. Ho una lieve vertigine al solo pensiero di poter mai possedere una briciola di tale onnipotenza.
Però, c’è un però.
Io sono disordinata.
Ma non quelle disordinate per pigrizia o per dolo. Io sono un disordinata dall’animo puro, umano, ingenuo. Insomma, sono disordinata ma non rompo i coglioni a nessuno.
Io vivo nella consapevolezza che ogni borsa, ogni tasca, ogni cassetto, ha in serbo per me regali inaspettati: il biglietto di auguri di un vecchio amore, il braccialetto di perline portafortuna, venti euro lavati ma ancora buoni.
L’ordine è un libro già scritto, il disordine è una penna e un foglio bianco. Contemporaneamente.