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Dialogo delle 4 di notte.
Marito che russa.
Lo scuoto leggermente: la smette.
Riprende.
Gli tiro un calcio: la smette.
Riprende.
Faccio “tch, tch, tch!!”: la smette.
Riprende.
Gli do una bella manata sul braccio.
Si sveglia e mi chiede: Stavo russando?
E io: Sì.
E lui: Sei sicura?
E io: Fidati…
E lui: Ma io non mi sento russare!
E io: Se vuoi ti registro con il cellulare e domattina ti riascolti!
E lui: Non è che per caso sei tu che russi e dai la colpa a me?
E io: No, caro! E per colpa tua sono sveglia come un grillo da un’ora, magari russassi…
E lui: Potrebbe essere la Chicca!
(Ndr: nostra figlia, che ha 13 anni e dorme nella stanza di fianco).
E io: Fidati, non è lei.
E lui: Ok, ma io cosa posso farci?
E io: Tu, niente. Io, un sacco di cose…
Elenco delle cose che posso fare:
– Comprarti i cerottini nasali, che funzionano da Dio. Unico, piccolo difetto: il giorno dopo, quando te li togli, ti ritrovi due bei cerchietti stampati sui lati del naso. Roba che non puoi proprio farti vedere in giro. Problema non piccolo, idea scartata.
– Predisporre un lettino di emergenza in salotto, con cuscino e piumone d’ordinanza. Dove, ovviamente, andresti a dormire. Peccato che se tu iniziassi a ronfare in sala, bello rilassato, nel cuor cuore della notte, poi ti sentiremmo tutti, compreso i figli, il gatto, il criceto e i vicini di casa. E nessuno sarebbe lì, accanto a te, per prenderti a sberle o a scuoterti. Idea scartata.
– Il divorzio, definitivo, per “incompatibilità sonora nelle ore notturne”. Un supplizio, signor Giudice! Credo sarebbe il primo caso in Italia, ma magari farebbe scuola e aprirebbe nuove strade all’evoluzione della specie. Ci dobbiamo riflettere un po’!
Domanda a voi lettrici.
I mariti sono tutti programmati per mettersi a russare a 45 anni o solo il mio?
Che stress.[:]
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