Pensavo all’esplosione dei casi dei preti pedofili. Dopo l’ondata di giusta indignazione, ho lasciato un po’ a sedimentare quello che pensavo. Ragiono spesso così. Diciamo pure che ho “lasciato perdere”. E rinnovato la mia ferma decisione di non entrare mai più in una chiesa per celebrare la mia spiritualità.
Fino a quando non ho sentito l’ultimo discorso di Papa Francesco sugli omosessuali. Certo, me lo dovevo aspettare. A quel punto, il mio sarcasmo ha deciso di non restare più nel silenzio e il mio animo da vecchia zitella inacidita si è palesato.
Non so se si è sentito, dopotutto è una cosa che non ha avuto la benché minima risonanza mediatica. Ma, già che ci siamo, vi aggiorno.
Papa Francesco ha dichiarato che, se una persona manifesta tendenze omosessuali, bisogna accoglierla. E fin qui tutto bene. Sennonché ha fatto il mega-scivolone dicendo che, se l’omosessualità si manifesta nel bambino, è opportuno mandarlo da uno psichiatra per gestire la questione.
Adoro Papa Francesco, più o meno come la carne bollita tra i denti. Parte sempre con le migliori intenzioni per poi scatafrattarsi a terra miseramente, in un turbinio di papaline e tuniche. Il che fa anche un po’ bene all’autostima. Pensiamoci: giusto per fare un esempio, magari siamo in posta. Per fare conversazione abbiamo appena chiesto alla signora in fila con noi di quante settimane fosse incinta e ci siamo sentite rispondere che ha la colite. Ecco, in questo caso possiamo consolarci pensando al papa: per quanto sia imbarazzante una domanda su una gravidanza inesistente, se non altro non è una figura di merda a livello planetario come quella di papa Francesco!
Breve parentesi: perché quando una persona manifesta tendenze omosessuali, automaticamente ha un disagio psicologico o “sta passando una fase”? Perché non può essere così anche per un eterosessuale?
Tornando al papa: Santità, mi scusi, sa, ma dal momento che ogni volta che parla dice un sacco di boiate, che ne direbbe di stare zitto e vedere di prendere provvedimenti per mostrare una REALE apertura ai fedeli?
Guardi, le dico cosa mi insegnava mia mamma quando ero bambina (e mio papà. E mia nonna. E le mie insegnanti. E il prete a catechismo. Tutti, insomma): prima di parlare degli altri, bisogna guardare sé stessi. Una lezione d’oro!
E Lei ne ha da guardare, prima di poter dire agli altri cosa fare delle proprie vite. Ammettiamolo, dai! Le faccio solo un esempio: i suoi amici preti che condannano l’omosessualità ma nel frattempo molestano e violentano i bambini. E, giusto perché, quando tocchiamo il fondo, è doveroso cominciare a scavare, poi li accusano pure di aver provocato!
Guardi, le faccio un breve excursus su cosa dovrebbe chiarire nella sua confraternita. Sono solo due punti veloci veloci, niente di drammatico! Che lo so che lei ha tanto da fare. Dopotutto, insabbiare sistematicamente quello che fanno quegli stronzi dei suoi sottoposti deve essere un gran lavoraccio! E con che stile, lo fa, Sua Santità!
Dai, vedrà, questi due punti sono ben facili da capire!
- Gesù diceva “lasciate che i bambini vengano a me”. L’intenzione di Gesù era sì di giocare con i bambini, ma certo non li intendeva come giocattoli sessuali!
- Quando si va in chiesa, ci si inginocchia davanti a una cappella. Ha presente? Sono quegli altari che si trovano ai lati delle navate esterne. A San Pietro ne ha tante, quindi dovrebbe sapere di cosa parlo! Ora, io comprendo bene che la terminologia l’avete inventata voi, ma non per questo dovete per forza barare! Dica a quei rifiuti umani che le loro cappelle vanno tenute nelle mutande!
Allora, che ne dice, Sua Santità? Una spintarella a calci nel culo fino in carcere, a questi signori, gliela diamo?
Non si preoccupi, non è poco cristiano come si potrebbe pensare! Dopotutto anche Gesù ha preso a saccagnate i mercanti nel tempio, quella volta! Si figuri se non lo può fare Lei!
Sennò, visto che è tanto bravo a voltare la testa dall’altra parte e far finta di nulla, li spinga pure in mezzo ai fedeli inferociti, che ci pensano loro! E Lei vada a farsi un bagno caldo, intanto, che la vedo stressato!
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