Tutti a parlare male dei lunedì.
Voglio dire, è vero che il lunedì è il primo giorno dopo il fine settimana ma, diciamoci la verità: da quanto tempo i fine settimana sono davvero dei fine settimana? Quante volte capita, invece, di bramare il ritorno alla routine dell’infrasettimanale? Raramente, in effetti. L’ozio può essere fastidioso ma spesso è preferibile a certi meccanismi quotidiani forzati, del tipo: spesa-ufficio-traffico-parcheggio-telefonate e simili.
Il lunedì è l’apri pista di tutto questo calvario.
Ma se lo vediamo da un altro punto di vista, in fondo è anche un inizio e gli inizi hanno sempre qualcosa di buono, un retrogusto esaltante.
Per esempio, il lunedì Spotify mi dedica la playlist settimanale, cioè crea un mixtape di musica scelta per me. Vuol dire che Spotify, di lunedì mattina, si preoccupa di capire quali canzoni potrei voler ascoltare e ne seleziona un campione. Solo per me. Neanche il più azzurro dei principi sarebbe capace. Ma questa è una storia che approfondirò un’altra volta.
Stavo parlando dei lunedì. I lunedì si iniziano le diete e di solito è il primo giorno – e qualche volta anche l’unico – in cui la dieta riesce perfettamente, senza intoppi.
Il lunedì si inizia la palestra, per inaugurare un percorso di attività fisica costante.
Il lunedì, io decido di scrivere qualcosa di nuovo e sembra sempre un’idea geniale.
I lunedì sono, in fondo, dei piccoli Capodanno a cadenza settimanale. Arrivano dopo la baldoria della domenica sera e sono carichi di programmi, propositi e ottimismo.
Certo, non è detto che la domenica sia sempre stata una baldoria e non è detto che i propositi saranno rispettati, esattamente come accade il primo gennaio.
Ma comunque i lunedì racchiudono una piccola speranza, sta a noi trovarla.
I lunedì non sono un problema.
I mercoledì, lo sono.
I mercoledì sono il vero dramma perché sono il terzo giorno della settimana, sono quasi a metà del percorso. Mercoledì è il giorno in cui ti accorgi che la dieta non la farai mai, la palestra è una noia, le cose che volevi scrivere non hanno senso e Spotify ha pure sbagliato a proporti quella vecchia canzone che ti fa salire la malinconia.
I mercoledì puoi addirittura rimpiangere la levataccia del lunedì, quando almeno avevi i buoni propositi. I lunedì sono come i 30 anni: fanno un po’ paura, ti fanno riflettere, ti lasciano quei due minuti sul letto, con gli occhi socchiusi dal sonno e i capelli stravolti, e per un attimo pensi di ributtarti sul letto ma poi vai a farti un bel caffè carico di programmi entusiasmanti.
I mercoledì invece somigliano ai 31.
In mezzo c’è stato un martedì passato senza grossi clamori, come la metà dei tuoi 30 e poi boom: 31, in bilico tra il tripudio del fine settimana e gli impegni del lunedì, la musica, le solite scarpe da ragazzina, le domande confuse dei 20 anni e le risposte introvabili dei 30.
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