Chioggia, Fascismo, alieni
Oggi è successo un fatto davvero strano. Ma che dico strano: paranormale.
Sono sveglia da poco e sto bevendo il caffè quando un’ombra improvvisa invade la cucina.
“Ecco che finalmente arriva un bel nuvolone a portare aria fresca” penso.
E invece no.
Neanche il tempo di finire la colazione che un enorme fascio di luce verde mi punta e mi aspira via.
In un secondo, mi ritrovo all’interno di una navicella spaziale tutta colorata: sedie rosse, pulsanti glitterati, boa pelosi ovunque, decorazioni denim e rifiniture leopardate. “Ah, alla fine quelli di Desigual sono venuti a prendermi” mi dico.
Ma no.
Non sono le estrose menti del famoso brand che vogliono farmi fare un giro nel colorato mondo delle loro passerelle – magari per regalarmi qualche borsa.
Quindi non sto sognando: sta accadendo davvero.
Gli alieni sono venuti a prendermi. Usano luci verdi e non amano la sobrietà.
Ok. È quasi tutto come ho sempre immaginato:
“Un giorno, quando meno me l’aspetto, verranno a prendermi e mi cambieranno la vita, salveranno me e miglioreranno il mondo, ci sveleranno il segreto della pace eterna, dell’ interno coscia tonico, scopriremo il senso degli apericena e dei tormentoni estivi spagnoleggianti” pensavo.
Ed eccoci qui: vai, sono pronta al cambiamento.
Già sorrido. Gli occhi mi brillano al punto che mi sento parte integrante dell’arredamento space-glam della navicella.
Ma mi accorgo subito che l’entusiasmo non è condiviso dai miei rapitori galattici.
“Ragazzi tutto ok?” accenno timidamente.
Non rispondono. Mi osservano un po’ perplessi.
Non sono brutti eh, niente pelle grigia e rugosa, niente occhi neri senza pupilla, niente di niente. Somigliano a noi. Ma lo loro pelle non ha imperfezioni. L’incarnato è uniforme e luminoso. Non hanno le sopracciglia ad ali di gabbiano e ho idea che non abbiano neanche doppie punte e calvizie. ” ‘sti stronzi” penso.
Ma non lo dico, perché so che adesso mi sveleranno i loro segreti e io li divulgherò al mondo e diventeremo tutti fighi e contenti.
Dopo qualche minuto di silenzio, uno di loro si irrigidisce di scatto e mi fa il saluto romano. Così. Senza preavviso.
“Oddio ma che è uno scherzo? Ma che siete di Casa Pound? Ma pure alla galassia dovevate andà a rompere i…”
“Eia Eia Alalà” Mi interrompe un altro.
A quel punto mi demoralizzo. Mi cascano i glitter, per dirla con un eufemismo e lo sguardo mi si spegne. “Ma non venite dal futuro, mannaggia a voi?”
Non capiscono ma di colpo hanno cambiato umore e sono tutti euforici “Evviva! Evviva!” urlano.
Sono sempre più confusa.
Uno di loro si siede accanto a me: “Siamo felici di notare che non siete tutti così”
“Così come?”
“Aspetta, come si dice? Ah,sì: fascisti. Non siete tutti fascisti”
“Fascisti? Ahahah, ma siete impazziti? Ma vi siete documentati un minimo, prima di sbarcare sul nostro pianeta? Oh! Il Fascismo è finito”
L’alieno aggrotta le sopracciglia. Ha una tutina gialla e pois neri enormi, piazzati in punti strategici. Non voglio insistere ma credo che abbia anche un accenno di pantaloni con risvoltini. “Stai a vedere che non ci salviamo nenache stavolta” penso.
Incrocio le braccia diffidente “Si può sapere che siete venuti a fare?”
“Ma è ovvio: siamo venuti a salvarvi dal fascismo”
Quasi cado dalla sedia leopardata per ridere.
Ma l’ironia pare essere fuori luogo. Nella navicella cade un silenzio inquietante. Tutti mi guardano quasi arrabbiati adesso e confesso che cominicio a farmela sotto. In meno di un secondo le luci si abbassano, una cintura automatica mi si stirnge in vita, i sedili si inclinano all’indietro e un rumore sordo invade tutto l’abitacolo.
Siamo in orbita. Siamo nello spazio. Siamo nell’universo.
L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande.
Siamo nella galassia.
“Siamo arrivati a Chioggia” avverte il pilota dopo pochi minuti.
Ah. Una delusione dopo l’altra. Con tutto il rispetto per Chioggia eh, ma mi aspettavo un giro leggermente più fuori porta.
I sedili tornano in posizione normale e la navicella resta sospesa su una spiaggia.
“Questa è la spiaggia di Chioggia, comune veneto” dice l’alieno in modalità guida.
“E allora?” chiedo.
“Guarda”:
Quello che vedi è un lido balneare da 650 lettini. Il posto è pieno di cartelli e messaggi di questo tipo:
– Zona antidemocratica e a regime. Non rompete i c…
-La legge della giustizia nasce dalla canna del fucile
-I tossici andrebbero sterminati
-La democrazia fa schifo
“Ok, ok ho capito. Ti prego non continuare che mi sale l’ansia” Ma lui continua:
“Il titolare, con bandana nera e gadget fascisti, intrattiene i bagnanti recitando comizi dove spiega che la sua spiaggia è pulita, che lui è per il regime, quindi a casa sua si vive a regime”.
Tutti gli altri alieni si reggono le tempie, quasi a volersi proteggere da quelle parole. E lo farei anch’io, se non dovessi reggermi la mascella che rischia di cadermi a terra per lo stupore.
Esiste un posto del genere. Esiste un lido balneare dove l’angolo doccia ha un cartello con su scritto camera a gas.
Esiste un lido balneare dove il proprietario recita il suo credo che include regole tutte sue, pistolettate ad altezza d’uomo e educazione -per carità quella viene prima di tutto.
E i bagnanti al massimo sorridono.
Qualche politico, addirittura dichiara che il fascismo è un’opinione che va rispettata.
Qualcun’altro è costretto a rispolverare Matteotti che ci ricordava che il fascismo non è un’opinione ma un crimine. E Matteotti fu assassinato nel 1924. Insomma, di tempo ne è passato. In teoria.
Nella navicella cade di nuovo il silenzio. Speravo che gli alieni potessero portarmi delle risposte e invece mi sa che sono pieni di domande. Ma io non so che dire.
Sono indecisa se piangere o vomitare. Nel dubbio, mi vergogno.
I miei compagni space-glam si inteneriscono.
Essere tristi in una stanza piena di glitter fa sempre un certo effetto.
“Tranquilla, amica terrestre. Siamo venuti qui apposta. Vi salveremo noi”.
Mi stropiccio gli occhi fiduciosa e mi soffio il naso con il boa lilla del pilota.
“Cioè? Come farete? Guardate che questi non è che brillano per arguzia, come pensate di cambiarli? Non vorrete mica fare una guerra? Per carità, chi ve lo fa fare? Che poi quelli non vedono l’ora”
“Ma no, è semplice. Vi tele trasportiamo nel futuro. In un attimo vi ritroverete in un’epoca moderna, senza queste brutture”.
“Ah, è così semplice?”
“Certo. Il futuro è progresso e il progresso vi farà innamorare della libertà, dell’amore e della tolleranza”
“Ma wow! Lo sapevo che eravate la nostra soluzione! Vai allora,dove andiamo? In che anno?”
“Beh …ora siamo negli anni 20 giusto? Su per giù, il fascismo risale a quel periodo. Direi che una novantina d’anni in avanti può bastare per farvi migliorare, no? Facciamo nel 2017?”
“Ragazzi, fermi tutti: non so come dirvelo …”[:]
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