Cane e padrone, un binomio indissolubile.
Avete presente la“Carica dei 101”? La scena in cui Rudy e Pongo guardano e commentano le coppie donna/cagnolina che sfilano sotto la loro finestra? Stesso portamento, acconciatura ed espressione.
Dimenticatevi padrone e cagnoline snob della Londra anni ’60, questa è la storia di un cane anzianotto malato di artrosi, e del suo padrone con l’ernia del disco.
A casa mia, un uomo (mio marito) e un cane (il nostro) vivono un rapporto simbiotico imbarazzante da ormai 14 anni. Fisicamente non si somigliano, ma alcuni tratti li legano indissolubilmente:
- entrambi sono dei vertebrati, capaci di sopravvivere alcune settimane con pochi elementi a disposizione: un divano, del cibo in scatola, un televisore
- entrambi sono molto chiassosi, al limite della vergogna anche quando non si può fare a meno di portarli fuori e presentarli in società. Sono polemici, ringhiosi, incattiviti con il prossimo. Pisciano con disprezzo dove è appena passato l’avversario, ma poi girano l’angolo per evitare lo scontro. Appena dentro casa, la metaformosi: barcollano in cerca della cuccia dove rifugiarsi (o della toilette, a seconda della specie) ed emergono solo per alimentarsi
- entrambi entrano in un sonno profondo che somiglia ad un letargo, grugnendo rumori che chiamano “lievi disturbi del riposo”, e comunicano i bisogni primari con una gestualità elementare, spesso usando l’indice o il muso.
Questa la nostra vita fino a qualche mese fa. Poi un evento straordinario che li ha uniti ancora di più.
Ecco la storia vera di una malattia e della sua guarigione:
- il cane è il primo, con un’artrosi alle gambe posteriori. Inizia a trascinarsi su quelle anteriori, come se qualcuno gli avesse manomesso la spina dorsale dal busto alla coda,
- l’uomo è il secondo, accusa dei dolori alla schiena e comincia a deambulare come un tronco d’albero, come se qualcuno gli avesse manomesso la spina dorsale dal busto ai piedi,
- la famiglia si prepara spiritualmente alla estrema unzione del cane,
- la famiglia si prepara spiritualmente al fatto che probabilmente non si andrà a sciare,
- l’uomo comincia a farsi le punture di antidolorifici per una settimana,
- il cane, dopo una settimana di punture dell’uomo, comincia a sentire l’effetto delle medicine e si riprende (la cuccia viene spolverata e rimessa al suo posto),
- l’uomo fa una risonanza e prenota una operazione,
- il cane guarisce da una ferita alla zampa anteriore che sembrava ormai persa,
- l’uomo viene operato, mentre è sotto i ferri, un lunedì alle 14.15 circa, il cane improvvisamente si mette a correre,
- viene tolta la foto ricordo del cane dal comodino,
- l’uomo torna a casa,
- la famiglia compra un altro sacco di crocchette da 70 euro per il cane.
Io sono stata testimone di questi eventi. A chi mi chiede come stia mio marito dopo l’operazione, rispondo che gli sono tornati l’appetito e la voglia di uscire, e che fa di nuovo una cacca bella solida!
Merito delle crocchette?
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