“Mammina, mi ci porti domenica in campagna elettorale? ”
“Amore mio, la campagna elettorale non è un posto con i prati, le galline, i trattori e le rotoballe”.
“E allora che cos’è, che in TV dicono che siamo in campagna elettorale?”.
“Vuol dire che domenica si voterà e quelli che vogliono essere votati possono fare delle promesse che sono quasi sempre fintissime”
“Come faccio io quando ti dico di stare bravo ma poi non resisto?”
“Tipo…”
“Dimmi le promesse più fintissime che esistono”
(Ogni promessa elencata è veritiera e gli unici animali maltrattati siamo noi pecoroni)
-Costruiremo il Ponte sullo Stretto (coi Lego che stanno su più del cemento fornito dalla mafia)
–Dentiere gratis per tutti (con torrone di Cremona incluso)
-Abbassare IRPEF (a livello 7 nani)
-Aboliremo la Fornero! (e via, tutti in pensione già alle medie)
-1000 € a tutti (anche a chi ha camionate di euro)
–Non faremo più entrare gli africani! (solo i finlandesi)
-Sconfiggerò il cancro! ( se si bevono questa vale tutto)
ecc… ecc… ecc…
“Ma le promesse vere esistono mammina?”
“Certo che esistono, solo che quelli che vogliono i nostri voti sanno che siamo coglioni…”
“Cosa sono i coglioni mammina?”
“Ehm…i coglioni sono teste vuote che non ragionano, ma tu non ripeterlo che non è una parola bellissima”
“Allora mammina, fammi una promessa finta da coglione, scusa scusa non lo dico più, e una vera che vediamo se ci casco”
“Ok…domani dopo l’asilo ti porto a Gardaland”
“Coglione, scusa!”
“Domani dopo l’asilo ci mettiamo sul divano a mangiare schifezze guardando Frozen”
“Vera! Visto che non sono un coglione?”
“Bravo amore ma non dire più coglione, ti prego, che mi fai fare brutta figura”
“Ok, ti prometto che non lo dirò mai più”
“Promessa vera?”
“No, mammina promessa elettorale!”
Ecco, la campagna elettorale spiegata a un bambino di 4 anni.
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