Ti ficchi la canotta di lana nelle mutande.
Ti iscrivi al sito delle ricette di Suor Germana.
Entri in una stanza con convinzione, ti guardi intorno smarrito e non ricordi cosa stavi cercando.
Non te ne frega più niente di trattenere la pancia.
Il sabato sera resti a casa per vedere Ballando con le Stelle.
Ti iscrivi a tutti i corsi e tornei burraco della zona.
Metti il pigiama e le babbucce sul termosifone.
Mandi i messaggi vocali muti o per sbaglio (magari proprio mentre stai scorreggiando).
Monti in macchina e lei ti porta al Bingo come se ci fosse il pilota automatico.
Fai “sesso spinto” con l’aiuto di un pusher (leggi “uno che pigia al posto tuo”) .
Ti fai masticare il cibo da qualcun altro o ripieghi sulle tempestine e sulle vellutate.
Di notte indossi il pigiama infilato nei calzini.
Non trovi gli occhiali e li cerchi ovunque, ma li hai addosso.
Ti escono le palle dai boxer (e sono quelli che arrivano al ginocchio).
Ridi e devi correre i bagno, ma non potendo andare veloce per colpa della sciatica te la fai addosso.
Chiami il cane, ma siccome ti sei sbagliato arriva tuo figlio (o viceversa).
Ti dai la lacca sotto le ascelle e il deodorante in testa.
Fai le parole crociate difficili dandoti un tono, ma le compili alla cazzo, quindi le lasci a metà e impedisci ai familiari di usufruirne.
Hai la barba di una capretta, ma sei una gentile signora.
Vai sui siti porno, ma dimentichi di cancellare la cronologia e ti sgamano.
Al supermercato parli anche coi barattoli di borlotti e coi cartonati promozionali.
Per passare il tempo vai un’oretta nella sala d’attesa del medico, fai due chiacchiere con chi sta peggio di te e poi esci rincuorato senza passare la visita.
Ecco, quello è il punto di non ritorno.
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